Un approdo sempre solido e sicuro per la cucina di mare di qualità. Aperto a metà degli anni Settanta questo ristorante albergo resiste con tenacia e professionalità alle mode e alle crisi. E anche se ambiente e arredi ricordano lo stile di tanti anni fa, una saggia gestione familiare ha saputo aggiornare ciò che conta, alleggerendo i piatti sempre basati su una grande materia prima e valorizzando in maniera competente i vini del territorio.
Si può cominciare con una bella frittura di alicette, con le cozze gratinate, oppure con una zuppetta di seppie e fagioli di Controne: una ricetta dal gusto antico, di grande sostanza con sapori netti e riconoscibili, a partire dall’olio robusto del Cilento.
Un altro antipasto che troverete sempre è quello della frittura di calamaretti con verdure di stagione, eccezionale quella con i carciofi, oppure i calamari con la ciambotta.
Tra i primi, risotto alla pescatora “rosè” (con un accenno di pomodorini), piccoli rigatoni con scampi, olive e capperi, tubetti al sugo di zuppa di pesce, e taglierini (sottilissimi tagliolini di pasta all’uovo, fatta a mano qui) con gamberi, fiori di zucca e vongole. Ma anche i primi più tradizionali, che ricordano la cucina di casa, come una ricca pasta al forno.
Il pesce, ovviamente sempre fresco, è proposto dal personale di sala con un entusiasmo coinvolgente: difficilmente arriverete a leggere la parte del menu dedicata alla carne, anche questa sempre locale, con uno squisito capretto al forno. E nel periodo di Carnevale (febbraio e marzo, ma su prenotazione) si trova un piatto tipico della tradizione cilentana terragna: U’ Tiano, stufato con salsicce paesane, cotica e costarizze di maiale, carciofi e pomodoro.
Il pescato del giorno viene preparato alla griglia, all’acqua pazza, al sale o, per quello da taglio, anche al forno con le patate. Cotture tradizionali dunque, ma al palato non potrà fare che bene una ripassatina dei sapori veraci, come nel caso dei polipetti alla Luciana.
La carta dei vini è sempre molto ben impostata (non dimentichiamo che la famiglia Laureana è stata un pioneristico punto di riferimento per l’AIS Campania): l’apertura con le bollicine, anche di territorio, la precedenza ai vini del Cilento e della Campania, una buona scelta di etichette nazionali con un occhio alla crisi che di questi tempi non guasta, con diverse bottiglie piccole e una scelta di vini al bicchiere.
Per chiudere un buon pasticcino di pasta di mandorle, offerto dalla casa, e qualche dessert tradizionale come la torta cilentana (pan di Spagna, crema pasticcera e naspro), la millefoglie di cioccolato, ricotta e miele oppure una fetta di torta di pistacchio e ricotta, che non farà rimpiangere la pasticceria siciliana.
Infine, una nota sul servizio (che non è una voce del conto). Colpiscono la serietà, la professionalità, la cortesia di uno staff affiatato e soprattutto di grande esperienza. Quaranta euro per un pasto medio. Davvero ben spesi.
Via Madonna del Carmine, 31
www.hotelristoranteilceppo.com
Tel. 0974 843044
Chiuso il martedì, mai in agosto.
Ferie: dieci giorni a gennaio
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