di Tiziano Terracciano
Ritorniamo a Moiano dalle parti in cui si cominciano a rilevare i pendii del Taburno, dove in questo Agriturismo troviamo qualche cambiamento organizzativo e ritroviamo la sempre eccellente qualità delle materie prime utilizzate e delle preparazioni che seguono le tradizioni locali.
L’azienda agricola dalla quale nasce l’attività agrituristica trae origine dall’antico mestiere di famiglia riguardante il commercio di bestiame, evolutosi poi nell’allevamento di bovini fino ad ottenere il riconoscimento igp delle proprie Marchigiane. Oggi però le cose sono cambiate e Pasquale, con l’aiuto della moglie Raffaella, ha dovuto mettere da parte il progetto di allevamento e per le carni si affida ad allevatori selezionati di San Giorgio la Molara, Buonalbergo e Casalbore. Questo per concentrarsi sull’accoglienza e sulla produzione delle prelibatezze offerte a tavola ai propri clienti.
Una novità riguarda l’imminente apertura di un Caseificio aziendale dove Raffaella, con soli latti provenienti dal Taburno, darà sfogo alla sua passione casearia.
A tavola, come dicevamo, la qualità la fa da padrona. Una qualità che deriva dall’artigianalità dei processi produttivi oltre che dall’origine delle materie prime, che si rivela nei sapori di ogni singolo elemento che compone il menù. Pertanto scordatevi i gusti inflazionati dei salumi e formaggi quotidiani, così come quelli degli ortaggi e delle carni, e calatevi nella degustazione di questi sapori autentici e unici.
In questi casi si rende insostituibile e necessario l’avvio delle danze con l’Antipasto della Casa (11 euro a persona) nel quale è possibile provare i Salumi e i Formaggi di produzione propria e le tante sfiziose preparazioni della tradizione che cambiano periodicamente seguendo il susseguirsi delle stagioni.
Per quanto riguarda i Salumi l’unico prodotto a non essere fatto in proprio è il Prosciutto crudo che proviene però sempre da produttori artigianali del Beneventano che sanno dare dolcezza alla fetta e squisitezza al di grasso di contorno. Il Capocollo è morbido e profumato, la Pancetta si scioglie in bocca e si fonde con l’equilibrio delle spezie utilizzate nell’arrotolatura, la Soppressata ha una “marezzatura” che sembra un’opera d’arte.
Per quanto riguarda i Formaggi si recepisce subito la passione che Raffaella mette nella loro preparazione, rivelando consistenze e sapori che ci porteranno sicuramente a diventare clienti del caseificio aziendale di prossima apertura. Il Primo sale viene proposto stasera nella versione semplice, alle Noci di Moiano e al Tartufo del Taburno. Poi è la volta dei Formaggi più strutturati come la Caciotta affinata nella vinaccia di Aglianico; il Pecorino con Arance candite; la Ricotta salata; e la stratosferica caciottina di pecora; il tutto accompagnato dalla marmellatina artigianale di Arance di giardino.
L’antipasto è quindi completato da varie preparazioni calde e fredde come la Frittata di Maccheroni; la Bruschetta con pomodorini sulla quale assaporare l’olio di produzione propria dalle proprie olive; le zucchine grigliate sott’olio e la Zucca di Moiano marinata; le Polpette di Pane della tradizione al sugo; la Zuppetta di Erbe selvatiche e Fagioli; la Scarola imbottita con pane, formaggio e uova;
il Peperone ripieno di sé stesso insieme al pane cacio e ova; e dulcis in fundo un ciuffetto di eccellente ricotta prodotta in proprio che diventa quasi un dessert con il buonissimo miele di millefiori confezionato dalle proprie api.
A cena un antipasto del genere potrebbe anche portare alla sazietà ma noi abbiamo fatto parsimonia di pane per poter continuare con una delle eccellenze del Sannio, l’Agnello Laticauda (12 euro la porzione) anche conosciuto come “cora chiatta” in quanto ha la peculiarità di accumulare riserve di grasso e di acqua nella coda “chiatta” di grosse dimensioni. Da non perdere assolutamente!
Poi giusto per non farci mancare un assaggio di carne bovina ne ordiniamo un pezzetto con cottura “al sangue” e qua forse non ci siamo capiti sulla dimensione del “pezzetto” poiché ci viene servita una fetta di Limousine di Casalbore che sarà stata non meno di 600 grammi (18 euro). Era disponibile anche la Marchigiana igp con osso ma con tagli da effettuare non sotto il chilo e cento.
L’Aglianico della casa (4 euro per un litro e un quartino) come in passato non fa rimpiangere la mancanza di una carta dei vini.
La temperatura di accoglienza è resa piacevolissima dal camino all’ingresso che distribuisce il suo calore ai termosifoni dislocati nelle due sale ricche di complementi di arredo rappresentati da antichi attrezzi e utensili della vita contadina oltre che da una collezione di macchine per cucire e macchine fotografiche.
Nella struttura ci sono anche 5 camere per ospitare chi voglia trascorrere qualche giorno tra Sannio e Valle Caudina.
Aperto dal Giovedì alla Domenica (prenotazione consigliata)
Agriturismo Le Tre Masserie
Via Campanile – Contrada Streppaglie
82010 Moiano (BN)
Tel. 320 294 7218 – 380 310 7329
Le Tre Masserie sui social
24 giugno 2019
di Tiziano Terracciano
Eccoci a Moiano là dove, alzando gli occhi al cielo, si scopre di essere sormontati dal massiccio del Taburno; là dove, ascoltando la quiete della natura, si sente lo scorrere del fiume Isclero; e là dove, osservando i boschi di notte, si viene rapiti dall’affascinate danza delle lucciole che fendono l’oscurità con la loro magica luminescenza.
Siamo in uno di quegli agriturismi “puri” dove si può soggiornare in una delle 5 camere poste al secondo piano della struttura di fine ‘700 per immergersi nella natura e nelle reali attività agricole che animano quotidianamente questo fertile territorio vocato storicamente alle coltivazioni e soprattutto agli allevamenti. Siamo in una struttura a prova dei più rigidi disciplinari che dovrebbero appurare l’effettiva attività agrituristica: non più di sessanta posti a sedere, apertura garantita dal giovedì alla domenica, e soprattutto un menù composto da pietanze preparate quasi esclusivamente con materie prime provenienti dai propri orti e dai propri allevamenti.
Da generazioni qui si allevano la Marchigiana Igp, capre, agnelli, maiali, polli e api. Per il latte di pecora ci si rifornisce presso un’azienda “cugina” confinante. Quindi a tavola è possibile gustare i Salumi, i Formaggi, i Sott’oli, le Confetture, il Miele, la Pasta fresca, l’Olio, le Carni, i Dolci, il Vino e i Liquori fatti tutti in proprio rispettando le tradizioni locali.
Quindi è imprescindibile la scelta dell’antipasto per provare i salumi fatti con i maiali sanniti, il primo sale di pecora, la ricotta di pecora con il miele delle proprie api, il pecorino stagionato con la confettura delle proprie ciliege (la confettura meglio assaggiarla a parte perché il formaggio per il suo profumo e sapore merita di essere gustato da solo), le polpette di pane della tradizione, la zuppetta di fagioli e i vari ortaggi conservati nell’olio extra vergine dell proprie olive.
E giusto per fare un esempio della bontà e genuinità dei prodotti passiamo alla valutazione della pancetta arrotolata che quasi si taglia solo alla pressione della forchetta e che si scioglie in bocca sprigionando sapori e profumi senza richiedere sforzi di masticazione (oggigiorno infatti capita troppo spesso, per pancette industriali o preparate artigianalmente con troppa fretta o con maiali non all’altezza, di dover masticare indefinitamente prodotti assai fibrosi e duri).
Per il vino rosso la scelta è unica: Aglianico con un po’ di Barbera fatto con l’uva dei propri vigneti. Fortunatamente è fatto come si deve e non fa assolutamente rimpiangere la mancanza di una carta di vini.
I primi piatti sono fatti con le paste fatte in casa e con i prodotti di stagione ma saltiamo direttamente al secondo perché fremiamo dalla voglia di assaggiare le carni delle Marchigiane che pascolano sul Taburno (l’allevamento è completo anche del Toro di razza Marchigiana). Unico taglio disponibile in questa serata è la bistecca disossata che non fa assolutamente rimpiangere un taglio con l’osso e che anzi si mangia senza lasciare scarti nel piatto visto che alla fine anche se si è messo da parte qualche nervetto o pezzetto di grasso non si resisterà e si mangerà anche quello per lo strepitoso sapore e per la tenerezza.
C’è disponibile anche la salsiccia di maiale con il finocchietto e giusto per non restare con una voglia insoddisfatta ce ne facciamo portare un capo.
Per dolce assaggiamo una porzione dell’ottimo babà fatto in casa e lo accompagniamo con il Nocino ed il liquore al Finocchietto sempre fatti artigianalmente.
Il conto di 43,00 euro (per due ricchi antipasti, una bisteccona di Marchigiana, una salsiccia, un’insalata, un dolce, un litro di vino e l’acqua ) invoglia sicuramente a ritornare soprattutto rapportandolo alla qualità dei prodotti che si mangiano, potendo inoltre costatarne la provenienza facendo un giro per l’azienda agricola.
All’accoglienza abbiamo trovato due enormi cani San Bernardo desiderosi di essere accarezzati e una mini Jack Russel che si posiziona nei posti più strani del cortile.
Agriturismo Le Tre Masserie
Via Campanile – Contrada Streppaglie
82010 Moiano (BN)
Tel. 320 294 7218 – 380 310 7329
www.letremasserie.it
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