La cucina sotto al Coppo: un’antica tradizione che si perde nella notte dei tempi, una tecnica di cottura per arrosto adatta a carni come l’agnello e animali da cortile: polli, conigli e galline.
Il Coppo assieme alla fornacella, per arrostire gli arrosticini, sono sempre presenti in ogni famiglia contadina abruzzese in un territorio ricco di giacimenti enogastronomici.
Elemento indispensabile è un camino aperto o in mancanza basta accendere un fuoco in un posto sicuro e dotarsi del Coppo. Di solito dalla forma tonda e concavo del diametro di circa 50 centimetri, il Coppo si poneva sopra la teglia con le carni prescelte e si ricopre di brace: il caldo del fuoco farà il resto.
Una tradizione saldamente custodita da Berardino Abbonizio e la moglie Pina Di Nardo assieme alla figlia Elisa presso l’agriturismo Caniloro a Lanciano, custodi di molte delle ricette della tradizione Frentana che altrimenti sarebbero andate perse, come anche la ricetta della Pizza “Randigna” o “Scima” e i Frascarelli.
Lasciati i trabocchi sulla costa, basta inoltrarsi per le colline chietine e in pochi minuti si arriva all’agriturismo, immersi in un ambiente dove il tempo si è fermato, la cucina racconta il vissuto quotidiano delle famiglie contadine e tutto è prodotto in proprio come formaggi, salumi e prodotti della terra, seguendo la stagionalità dell’orto.
Varcata la soglia, si respira un’aria d’altri tempi; tavoli in legno, tovaglie a quadretti e soprattutto un’accoglienza famigliare in locali con volte caratteristiche e l’immancabile camino.
La cena inizia con fette di Salsicciotto Frentano (ottenuto da parti pregiate del maiale e stagionato nello strutto) innaffiato da Trebbiano dal sapore ricco di frutto e dal gusto sapido e saporito.
La Pizza “Randigna o Scima” è l’ideale companatico fatta con farina, olio evo e vino bianco, ma soprattutto senza lievito e cotta sotto il Coppo.
Le temperature esterne mi fanno apprezzare una minestra di “Frascarelli” al pomodoro ottenuti spruzzando acqua sulla farina per ottenere delle piccole palline in seguito setacciate e cotte nel brodo. Vari sono gli usi di questa semplice preparazione, io l’ho apprezzata con la conserva di pomodoro, ma eccellente anche con legumi e altro.
Oltre alla Osteria potete godere di camere confortevoli per un fine settimana e giovare della calda accoglienza di Elisa, lasciandosi alle spalle il frastuono cittadino. E mi raccomando non andate via senza aver fatto provvista dei vari prodotti enogastronomici in vendita.
Il fine settimana è perfetto se includete la visita della città di Lanciano ricca di storia e un centro storico tutto da scoprire.
La ricetta del Coniglio al Coppo
Se avete qualcuno che vi regala un coniglio allevato in proprio allora vuol dire che siete fortunati, in mancanza chiedete al macellaio di fiducia di procurarvi uno allevato con mangimi biologici. Naturalmente pulito e tagliato a pezzi, calcolate almeno 300 gr a persona con non meno di 100 gr di patate (che non bastano mai) a testa. Disponete nella teglia unta di olio sale e pepe la carne, unite l’aglio, l’alloro, il rosmarino, il timo, cipolla e peperoncino. Bagnate con abbondante vino bianco e una generosa dose di olio extravergine e posizionate la teglia nel camino. Coprite con il Coppo copiosamente coperto di brace viva e attendete almeno un’ora e mezza.
Una precisazione è d’obbligo; la tecnica del Coppo si utilizza in varie regioni, ma è da dare merito al Gal Maiella Verde nella persona di Carlo Ricci e Slow Food Abruzzo nella persona del presidente Raffaele Cavallo che hanno voluto creare un circuito di aziende per salvaguardare ricette e prodotti della tradizione.
Agriturismo Caniloro
C. da S. Onofrio,134
66034 Lanciano (CH)
Tel.: +39 0872.50297
Mob.: +39 347.1879277 – +39 380.1050311
E-mail: info@caniloro.it
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