AZIENDA AGRICOLA VUOLO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 23,00 a 25,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione: 30/35
Si dice sempre che una bottiglia di vino, al di là del suo prezzo e dei riconoscimenti ricevuti, deve trasmettere un’emozione, deve riflettere il territorio e, soprattutto, deve piacere a tutti e non solo ai professionisti della degustazione. E allora, ecco qua un esempio tangibile di tutto questo: l’Aglianico 2mila8 di Mila Vuolo, che, oltretutto, in questi giorni è stato premiato con la Corona dei Vini Buoni d’Italia per l’anno 2013.
Quella di Mila è una piccola e giovane azienda salernitana a carattere prettamente familiare, che insiste sul territorio del capoluogo alla frazione collinare di Rufoli, da dove lancia uno sguardo estasiato sul fantastico panorama sottostante. In regime di agricoltura biologica, qui si producono olio extravergine di oliva e nocciole del tipo Tonda di Giffoni e si allevano soltanto due vitigni: Aglianico al 70% e il resto Fiano. Il marker territoriale esprime un’analogia ampelografica solo apparente con quella del vicino Cilento, ma sicuramente ha una connotazione pedologica più simile a quella della confinante Irpinia, con l’aggiunta positiva di condizioni climatiche più favorevoli per l’influenza che esercita il mare attiguo. La responsabilità vitivinicola è affidata interamente al giovane e valente agronomo-enologo veneto Guido Busatto, che in Campania segue anche altre importanti aziende.
In una radiosa e profumata giornata di fine giugno vengo “trasportato” dall’amico Mario Mazzitelli, anch’egli ottimo enologo e titolare dell’azienda Lunarossa, ad un gratificante tour enologico tra i Monti Picentini e la Costiera Amalfitana. La prima tappa interessa proprio la proprietà di Mila Vuolo, la quale ci accoglie con squisita ospitalità e cordialità. Ci porta a visitare il vigneto e la cantina e poi dopo ci fa accomodare sotto il portico, dove, accarezzati dolcemente dal fresco venticello che sale dal mare, ci presenta alcune annate di Fiano e di Aglianico da degustare. I vini vengono accompagnati da saporite bruschette con pomodoro e olio aziendale e deliziosi tarallini. E’ sempre difficile, in questi frangenti, stilare delle classifiche, ma dovendo scegliere un’etichetta per la mia valutazione opto per l’Aglianico 2mila8. Dopo la canonica fermentazione in acciaio, il vino ha trascorso diciotto mesi di affinamento in barriques di rovere francese e dodici mesi di elevazione in bottiglia, prima di essere messo in commercio. La gradazione alcolica si attesta a 14,5° C.
Colore granato sanguigno con lampi purpurei sull’unghia. Al naso regala avvolgenti e decisi profumi di frutta rossa, come l’amarena, la prugna e la mora. A questi sentori s’intrecciano poi gradevoli nuances speziate, che ricordano il pepe nero e la noce moscata e seguite poi da spiccate note di legno tostato e accattivanti aromi di liquirizia, cioccolato e tabacco. In bocca si percepisce un tannino già abbastanza levigato e una buona acidità che bilancia la vampata alcolica. La croccantezza del frutto ha una trama godibile ed appagante. E’ corposo, potente, morbido, strutturato, elegante e ammaliante. L’allungo finale è persistente e richiama la delicata soavità della frutta rossa. Gran bel vino davvero, da comprare adesso e berselo subito, oppure aspettare ancora qualche anno, perché, come la lunga fuga di David Millar all’ultimo tour de France è ancora in fase progressiva. E poi non lasciatevi condizionare dal prezzo: è quello giusto per godere appieno di un vino così straordinario. Da abbinare a cacciagione, formaggi a pasta dura e arrosti di carne. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Salerno – Località Passione – Frazione Rufoli – Tel. e Fax 089 282178 – mila.vuolo@virgilio.it – www.milavuolo.it – Enologo: Guido Busatto – bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: Aglianico e Fiano –
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