CASA D’AMBRA
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fa una certa impressione a chi si occupa di vino da un po’ di tempo di trovare abbinati due termini che sono stati un ossimoro, D’Ambra e l’Aglianico, Ischia e l’Aglianico. Una impressione piacevole, perché mentre le piccole aziende farebbero bene a specializzarsi sul monoprodotto o quanto meno sul monovitigno, le grandi hanno il dovere, culturale prima che commerciale, di provare e sperimentare. Ora non so se Andrea abbia accompagnatato Eric Asimov in giro per il Sud… Una battuta per dire che questa sua prima versione risponde esattamente ai canoni preferiti dal critico americano del New York Times nel suo articolo sull’Aglianico: materia soave, bevibilità, buon prezzo, esecuzione semplice e lineare. <L’ho fatto alla mia maniera – ci dice Andrea – con una breve macerazione e senza spingere>. In effetti va sottolineata la coinvidenza dei canoni interpretativi in territorio dove quest’uva non può vantare la stessa tradizione del Vulture, dell’Irpinia e del Taburno: penso ad esempio al Donnaluna di Bruno De Conciliis che cerca subito bevibilità e morbidezza anche a costo di rinunciare a grandi estrazioni. Credo sia questa la reale alternativa all’Aglianico piallato con il legno e dunque sovrastato da spezie anche piacevoli ma assolutamente non caratterizzanti del bicchiere: una lavorazione semplice in acciaio in cui la rotondità olfattiva e gustativa è cercata ad un livello più umano, senza eccedere. Il risultato è molto gradevole, lo stile dell’enologo, il marker della D’Ambra, è anche in questo caso inconfondibile, giacché provato alla cieca con altri campioni puoi sbagliare il vitigno ma sicuramente non il manico. Bei profumi di frutta, fragola e persino un po’ di lampone, nessuno tormento concettuale o ricercata complessità, ma solo un impatto piacevole a tendenza dolce, in bocca il vitigno si disvela con la struttura e la freschezza, ma senza perdere del tutto l’attacco dolce e abbastanza morbido, per dispiegarsi bene lungo tutto il palato segnando una piena corrispondenza di intensità e persistenza tra naso e bocca, non c’è quella differenza abissale nell’Aglianico giovane irpino. E bene, benissimo, ha fatto Andrea a non inseguire questo modello proponendo invece un approccio più immediato, facile, partenopeo appunto, che guarda più al Piedirosso per capirci, ma senza dover soffrire delle complicazioni che spesso questa uva, dannazione di tutti gli enologi, si porta dal vigneto sin dentro il bicchiere. Un prodotto compiuto, allora, ad un anno dalla vendemmia, che ha il compito di fare l’operaio, abbinarsi a cibi quali paccheri al pomodorino e provola, lagane e ceci, pizza con il San Marzano e ripieno provati alla Fabbrica dei Sapori. Abbinamenti perfetti, ai quali potrà lavorare ancora per qualche anno.
Sede a Forio d’Ischia. Via Mario D’Ambra, 16 frazione Panza
Tel. 081 907210, Fax 081 908190
Sito: http://www.dambravini.com
Email: info@dambravini.com
Enologo: Andrea D’Ambra
Bottiglie prodotte: 500.000
Ettari: 7 di proprietà e 12 in fitto
Vitigni: biancolella, forastera, san lunardo, uva rilla, coglionara, piedirosso, guarnaccia, cannamelu
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