Un simbolo della cucina italiana, di cui era ambasciatore riconosciuto negli Stati Uniti e dove, a New York, stava lavorando all’apertura di un nuovo locale al centro di Manhattan. Si è spento oggi, dopo un breve malattia, Tony May, originario di Torre del Greco ma assiduo frequentatore di Sorrento e della sua penisola, dove sono tantissimi gli amici che ora lo piangono e lo ricordano. “Dalla terra delle sirene proviene anche gran parte del personale di sala e della brigata di cucina dei ristoranti inaugurati da May negli Usa – spiega il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola – Una scelta che ha contributo a far conoscere nel mondo la professionalità e la cultura dell’ospitalità tipiche della nostra terra, ma anche l’autenticità dell’agroalimentare e dello stile Made in Italy”. Cavaliere del lavoro, commendatore della Repubblica, fondatore del Gruppo Ristoratori Italiani alla Camera di Commercio Italo-Americana, May è stato proprietario del “San Domenico”, tra le mete del jet-set internazionale, chiuso nel 2008 per fare posto, allo “SD26 Restaurant & Wine Bar”, un ristorante su tre livelli a Madison Square Park North, gestito insieme alla figlia Marisa, che presenta la cucina italiana contemporanea. Premiato molte volte da istituzioni sia americane che italiane per il suo talento ed il suo impegno nell’imprenditoria culinaria (nel 1985 aveva ricevuto il Caterina de’ Medici International Award), Tony May è autore di un libro di successo dal titolo “Italian Cuisine: Basic Cooking Techniques”, usato anche come manuale nelle scuole di cucina.
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