Franz Haas è morto oggi stroncato da un infarto mentre era in gita in montagna.
Erede di una tradizione familiare iniziata nel 1880 in cui tutte le generazioni hanno avuto lo stesso nome seguito dal numero, Franz Hass VII, questo il suo, prese le redini del comando nel 1986 dal padre avviano una radicale modernizzazione e diventando un riferimento per la rivoluzione vitivinicola italia scoppiata dopo la crisi del Metanolo, avvenuta proprio quell’anno.
Ecco come descrive se stesso in terza persona: “È da più di trent’anni che vinifica il Pinot Nero, vitigno nobile capace di dare vita a vini straordinari, ma anche imprevedibile nella coltivazione e molto soggetto a malattie e sbalzi climatici. In questo lasso di tempo non ha vinificato un solo Pinot Nero per anno, ma diversi, per seguire varie tesi, varie prove di coltivazione dei diversi cloni, varie prove di vinificazione, varie prove di affinamento. Franz, da preciso quale è, ha naturalmente tenuto il conto, e ad oggi i Pinot Nero da lui vinificati sono 592”.
Dai un'occhiata anche a:
- Antonello Magistà: mia madre Maria Cicorella prese la stella con un piatto di orecchiette!
- Rafa Panatieri chiama a raccolta la Comunità della Pizza per gli alluvionati di Rio Pardo in Brasile, sua terra d’origine
- Pizzium, Nanni Arbellini vende a Stefano Saturnino, il Fondo Equinox resta al 40 %
- Addio a Sergio Miccu, presidente dell’Associazione Pizzajuoli Napoletani
- Roberto Adduono nuovo sommelier al Tre Olivi di Paestum con Oliver Glowig
- ‘O Vico, si chiude l’avventura di Enzo Coccia a Roma
- Piero Mastroberardino: ripensare il sistema Fiere del vino
- Pizza all’Ananas: la Del Monte ingaggia Gino Sorbillo