Ad Eboli l’inaugurazione de Il Forno di Vincenzo ovvero la forza della comunità

Pubblicato in: Panifici, Biscottifici, Pizza al Taglio

Di Carmen Autuori

Il grano, il pane, una ‘fragilità’ che diventa forza tanto da creare una fittissima rete di relazioni che si fa (anche) occasione di rigenerazione e di sviluppo di un luogo: questo rappresenta, in sintesi, Il Forno di Vincenzo – Forno Sociale di Comunità che sarà inaugurato ad Eboli, in provincia di Salerno, domenica 3 dicembre, alle ore 9 in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, nel suggestivo Centro Antico, una volta punto nevralgico della cittadina.

Si avvera, così, il sogno di questo ragazzone poco più che trentenne dagli occhi bellissimi e dal carattere determinato, Vincenzo Bardascino, che da venticinque anni convive con la Sindrome dell’X Fragile e che non si è mai arreso alla sua condizione di disabilità.

<<Vincenzo è il primo ragazzo in Italia con Sindrome X Fragile che apre un forno tutto suo>>, precisa, commosso Vito Bardascino, papà di Vincenzo e coordinatore del progetto.

Ma per comprendere a fondo l’importanza di questo risultato bisogna fare un passo indietro e partire dalla storia di Vincenzo che s’intreccia con la sua passione.

Vincenzo fin da bambino restava incantato dal rito della panificazione che si svolgeva a casa dei nonni, era per lui motivo di meraviglia la lievitazione, il calore del forno, le fragranti pagnotte color oro, simbolo di condivisione e di famiglia.

Proprio grazie a questa passione, ha frequentato l’Istituto Alberghiero Angel Keys di Castelnuovo Cilento dove ha studiato la terra ed i grani antichi. Nel 2011 gli vennero regalati 80 chili di grano Carosella che, insieme a nonno Vincenzo, coltivava nella proprietà di famiglia nella campagna ebolitana, coadiuvato dalla rete Monte Frumentario e dalla cooperativa sociale Terra di Resilienza. La trasformazione del chicco, la farina macinata a pietra affascinavano sì Vincenzo, ma lui voleva fare il panificatore, era nato per quel mestiere. Occorreva, però, un forno e sulla sua strada ha incontrato i primi compagni di viaggio Michele Sica, della Residenza Rurale Incartata a Calvanico uno di quei luoghi dove parole come solidarietà, genuinità, recupero, hanno un risvolto concreto e Carmelo Vignes, oste appassionato di Vico RuaPizza e Giardino, nel Centro Antico di Eboli e punto di riferimento per chi ama i piatti della memoria.

Ogni martedì Vincenzo e Carmelo sfornavano oltre sessanta pezzi di pane che venivano distribuiti porta a porta o acquistati direttamente nel ristorante. <<L’esperienza con Vincenzo è stata straordinaria – racconta Carmelo Vignes -, uno scambio reciproco: io insegnavo a Vincenzo i segreti dell’impasto, come si rinfresca il lievito madre, qual è l’esatta temperatura del forno e lui a me la perseveranza nell’inseguire i propri sogni. Era lui che dettava i tempi, senza mai distrarsi. La grande capacità di Vincenzo è stata quella di creare comunità intorno a sé. L’inaugurazione del forno non è un punto di arrivo, ma di partenza per la rivalutazione di tutto il centro antico>>.

Nel 2018 con la nascita dell’associazione Il Forno di Vincenzo Ets, riconosciuta anche da Slow Food, il progetto si concretizza e da itinerante diventa un luogo fisico. Presidente dell’associazione è Scolastica Aresu, conosciuta come China, presidente onorario lo stesso Vincenzo e coordinatore Vito Bardascino. Nel 2019 è avvenuta la consegna delle chiavi dei locali che ospitano il forno, nello stesso anno è partito il crowdfunding con cui si sono avviati i lavori di ristrutturazione. Dopo lo stop causato dalla pandemia, tra pochi giorni si avvererà il sogno di Vincenzo, che poi è un sogno non solo suo, ma anche della sua famiglia, sempre presente ma mai oppressiva, dei suoi compagni di viaggio, della parrocchia, delle associazioni e di un’intera comunità.

<< Questo progetto è stato una sfida sociale, una sperimentazione di welfare rigenerativo che pone al centro la persona – spiega Vito Bardascino -.  La maggior parte dei ragazzi con disabilità vivono l’esperienza di progetti che non hanno senso per la loro vita. Vincenzo oggi è pronto a sfornare il suo pane della felicità in maniera autonoma, ma allo stesso tempo “fianco a fianco” con la comunità allargata e diffusa del centro Antico di Eboli. Le attrezzature sono state scelte per rispondere a due requisiti principali: garantire la massima sicurezza e la massima autonomia possibile a Vincenzo. Non si tratta di un’attività commerciale, ma di un punto di riferimento a disposizione della comunità: l’associazione ha come mission l’orientamento e l’inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità intellettiva, relazionale e sindrome dello spettro autistico allineato coerentemente alla loro qualità di vita

Vincenzo i suoi compagni di viaggio se li è sempre scelti, era necessario che con loro si stabilisse un profondo rapporto di empatia. Così è accaduto con China, con la quale ha condiviso e condivide il suo percorso all’interno dell’associazione.

<<La nascita del forno di comunità risponde all’esigenza di ritrovarsi attorno ad un bene che rappresenta i valori della nostra storia – spiega la presidente -, il pane diventa un’occasione d’incontro, confronto e crescita, un modo per riprendere le buone pratiche della condivisione. Il progetto non riguarda solo Vincenzo, ma anche altri ragazzi fragili che attraverso i laboratori saranno coinvolti concretamente diventando, così, protagonisti della vita comunitaria>>.

D’altra parte, Eboli è stata sempre famosa per la produzione del pane, basti pensare che nel Centro Antico, proprio dove sta per essere inaugurato il forno, erano attivi ben cinque forni. Riprendere questa attività potrebbe essere anche l’occasione per attrarre turisti legati all’enogastronomia della memoria.

«Prima ancora del forno sociale, si è creata la comunità- specifica Elena Merola, rappresentante dell’Università Popolare per la Qualità di Vita ETS e mamma di Vincenzo-.  L’accompagnarsi si è dimostrato essere un punto di forza in cui noi crediamo molto. Definire la qualità di vita di una persona non è semplice, può essere diversa per ognuno di noi e ci sono parametri specifici per misurarla. L’esigibilità dei diritti è sacrosanta per tutti, le famiglie non possono essere l’unico punto di riferimento per chi vive una condizione di fragilità. Noi genitori, come tutti, progressivamente, dovremo allontanarci dai nostri ragazzi. C’è bisogno di persone che siano formate nell’accompagnamento di coloro che vivono una condizione di disabilità, c’è bisogno di comunità, di condivisione di percorsi per consentire a questi ragazzi di autodeterminarsi e costruire la propria vita indipendente e autonoma in un contesto sociale e relazionale di reale inclusione.»

Per Mario Conte, Sindaco di Eboli: “Questo progetto è un modello da replicare a supporto di chi vive una condizione di fragilità. Cercheremo di adeguare il centro antico anche a livello urbanistico, di sicurezza, di abbattimento delle barriere architettoniche proprio in virtù dell’idea di rendere strutturale questo modello, che lancia uno sguardo in prospettiva alla volontà di realizzare un borgo sociale”

Il forno distribuirà il pane una volta alla settimana, mentre almeno una volta al mese la comunità potrà utilizzare il forno anche per cuocere il proprio pane. Nei prossimi mesi Vincenzo terrà dei corsi di panificazione che partiranno proprio dalla gestione del lievito madre.

 

Iniziative a corollario dell’inaugurazione de Il Forno di Vincenzo:

Cena solidale – Locanda Portadogana, Eboli, 24 Novembre ore 20:30

 

Convegno “Dall’inclusione al welfare generativo di comunità” – Sala San Lorenzo, Eboli, 2 Dicembre ore 15:30

 

Agorà in Porta Dogana “Sinergie intelligenti per rigenerare i territori” – Piazza Porta Dogana, Eboli, 3 Dicembre ore 10

 

Workshop per la “Presentazione Schema Disegno di Legge Codice del Terzo Settore” – Sala San Lorenzo, Eboli, 3 Dicembre ore 15

 


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