Di Carmen Autuori
L’artigianato, così come le piccole aziende la cui vera forza sono la famiglia ed i valori identitari, restano (per fortuna) dei punti fermi non solo economici ma anche umani su cui si fonda quella parte dell’Italia che resiste all’omologazione in nome esclusivamente del dio denaro.
Siamo ad Alvignano, in Terra di Lavoro, piccolo centro situato nella parte più a nord della provincia di Caserta che fonda la sua economia proprio su realtà prevalentemente a carattere familiare: caseifici, aziende agricole – tanti i presidi Slow Food -, birrifici e pizzerie la cui fama ha varcato abbondantemente i confini nazionali.
Qui ogni giorno Roberto e Danilo Fazzone portano avanti l’attività di famiglia fondata dal padre Pasquale che da oltre quarant’anni costruisce forni totalmente artigianali scelti dai migliori pizzaioli, tra cui Francesco Martucci de I Masanielli, campione del mondo secondo la guida 50 Top Pizza.
Il capostipite Pasquale negli anni Settanta emigrò in Svizzera per cercare lavoro, come tanti, e venne assunto in Hausermann, la prestigiosa azienda che si occupa della costruzione di camini, canne fumarie e forni a legna.
Al rientro ad Alvignano, forte della grande esperienza professionale acquisita, decise di mettersi in proprio e fondò la Pasquale Fazzone – Mastro Fornaro, specializzata nella costruzione di forni a legna totalmente artigianali, realizzati sul posto secondo le esigenze del cliente.
Grazie al passaparola e alla serietà professionale di Pasquale il cui obbiettivo è stato sempre quello di offrire un prodotto di grande qualità, i forni Fazzone conquistarono subito una buona fetta di mercato tra i pizzaioli campani.
Oggi l’azienda esporta in Europa, in Sud Africa, negli Stati Uniti, in Asia, in Sud America, una vera e propria azienda leader del settore, dunque, al cui successo ha contribuito in maniera determinante l’ingresso di Roberto che si occupa della parte commerciale e dei rapporti con i clienti e di Danilo a cui spetta il disegno e la costruzione di ogni singolo forno.
<< Quando mio fratello ed io siamo entrati in azienda la Fazzone costruiva solo forni fissi – ci racconta Roberto -, e questo era un fatto limitante nelle vendite perché già dieci anni fa il settore pizza era orientato verso l’acquisto di quelli mobili. Il primo step fu quello di riuscire a costruire un forno che, pur mantenendo tutte le caratteristiche performanti in termini di rilascio di calore che deve essere d’intensità costante ed omogenea su tutte le parti – dalla prima all’ultima pizza della giornata -, fosse anche trasportabile. Bisognava ragionare su materiali leggeri, sfatando la credenza che solo un isolamento super tecnologico (ma pesante) potesse garantire le caratteristiche di un forno che andasse incontro alle esigenze dei pizzaioli. Ci riuscimmo grazie alla creazione di una camera di calore che garantiva oltre che un rilascio costante, anche un notevole risparmio di energia. Questo è stato sicuramente uno dei più importanti punti di svolta per la nostra azienda che ci ha permesso di espanderci oltre i confini strettamente locali >>.
I forni Fazzone sono costruiti con materiali del tutto naturali. I mattoni sono realizzati a mano con l’argilla locale, la malta è a base di calce stagionata per due anni per evitare eventuali difetti dovuti alle alte temperature, una scelta che sebbene antieconomica (le malte chimiche costano molto meno) mostra una filosofia aziendale caratterizzata da una grande sensibilità verso l’ambiente.
Qui ogni forno è una vera e propria stupefacente opera d’ingegneria pensata per ogni singolo cliente. Danilo costruisce la cupola esclusivamente a mano libera senza l’ausilio di alcun tipo di forme prefabbricate. Un processo molto delicato che consente di posizionare i mattoni ad una certa inclinazione così da direzionare il calore in modo omogeneo su tutto il suolo.
<< La pizza va cotta esclusivamente a terra – afferma con grande competenza Roberto -, tutte le altre manovre all’interno del forno sono sbagliate ed anche dannose. Mi spiego: la bocca del forno è progettata in maniera tale che dalla parte bassa entri l’aria che serve ad alimentare la fiamma, mentre quella alta raccoglie i fumi che finiranno nella canna fumaria. Quindi la pizza cotta al suolo entrerà a contatto solo con l’aria pulita e non con elementi che ne potrebbero compromettere la salubrità>>.
Oltre ai forni a legna, l’azienda è specializzata anche nella produzione di forni a gas pressoché uguali nella struttura, cambia soltanto la fonte di calore. A breve sarà possibile trovare sul mercato anche una versione elettrica dei forni Fazzone, alimentati da una centralina pensata ad hoc.
<< La progettazione di questa nuova tipologia – continua Roberto Fazzone – nasce dall’esigenza di soddisfare la domanda di chi è impossibilitato ad istallare nella propria pizzeria una canna fumaria, ad esempio nei centri storici, ma non solo. Il bisogno del forno elettrico è sentito soprattutto dai pizzaioli che utilizzano impasti contemporanei che hanno la necessità di una maggiore asciugatura, come la pizza in pala o quella al padellino, resa più difficile dall’umidità rilasciata dalla legna. Siamo sicuri, però, che la maggiore domanda verrà dall’estero dati gli altissimi costi dell’energia elettrica nel nostro Paese>>.
Non solo la grande professionalità e la sensibilità verso le tematiche ambientali fanno di Forni Fazzone un’azienda leader del settore, ma soprattutto la grande attenzione verso il cliente che va al di là dell’assistenza. Roberto è sempre pronto al confronto costruttivo, a cogliere le reali esigenze del singolo pizzaiolo perché è questa l’unica via possibile di crescita e la vera forza della famiglia Fazzone.
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