di Tiziano Terracciano
Quando scendi in cantina e prelevi l’ultimo Bag in Box da 5 lt (quel sacrosanto contenitore con la fontanina che permette di preservare il vino quotidiano nel tempo, fino all’ultima goccia, senza dover effettuare scoccianti travasi) urge organizzarsi per raggiungere una zona di produzione della nostra amata Campania.
Così si predispone un piano di azione che unisca utile e dilettevole: -partenza nel primo pomeriggio per effettuare gli acquisti; -visitare qualche borgo; -fare un aperitivo; -e infine andare a cenare in qualche posticino che ancora non si conosce.
Raggiungiamo dunque Torrecuso, uno dei nostri avamposti prediletti per gli acquisti di Aglianico. Ci rechiamo presso l’Azienda Vitivinicola Cavalier Mennato Falluto dopo aver degustato i suoi vini in alcuni locali della zona e dopo aver scoperto la disponibilità della vendita tramite Bag in Box.
Oggi i nipoti del Cavaliere sono in prima linea per portare avanti le tradizioni di famiglia avendo recepito appieno quello che il nonno consigliava: “Sì, consiglierei questo lavoro ai giovani e di praticarlo con passione. Personalmente io lo amo, forse perché sono nato qui e sono legato alle mie radici e alla mia terra.” Il Cavaliere fu un pioniere e fu insignito di onorificenza proprio perché è stato parte integrante della storia del vino a Torrecuso, essendo stato il primo nella zona a capire l’importanza di vinificare le uve dei propri raccolti e soprattutto di imbottigliare il vino, iscrivendo la propria azienda all’albo degli imbottigliatori con il numero 92 (si narra che la prima bottiglia fu di Falanghina, il vitigno bianco che oggi può fregiarsi della Doc del Taburno e che affianca la Docg del vitigno principe del Taburno, l’Aglianico). L’azienda, con i suoi vigneti, è ubicata in località Le Saude, considerata una delle migliori per la coltivazione delle uve grazie alla sua esposizione e alla composizione del terreno. Il Taburno, come ricordava Virgilio nelle Georgiche, deve essere ricoperto oltre che dai vigneti anche da ulivi, ed è per questo che non ci facciamo mancare qualche litro di olio della zona che nel caso di Falluto si rivela equilibratissimo per il condimento di insalate e piatti freddi con una gradevole piccantezza e profumi delicati che non risultano mai invadenti e ne rendono piacevole l’uso quotidiano. E non ci facciamo logicamente mancare qualche spumante e qualche vino imbottigliato dall’azienda vitivinicola che, è bene ricordarlo, al suo interno ha anche un agriturismo che funziona regolarmente il sabato e la domenica a pranzo oltre che negli altri giorni su prenotazioni di almeno 10 coperti.
Dopo l’acquisto di Aglianico e di olio una tappa immancabile è quella al Panificio Oliveto ubicato nella omonima contrada di Torrecuso, dove acquistare qualche pezzo di uno dei pani più buoni mai provati fatto con le farine tipo 0 di Paduli.
Facciamo dunque una escursione nella vicina Casalduni per ammirare da vicino il Castello Ducale del XII secolo, la piccola cascata dal ponte di ingresso alla città e l’accogliente borgo rivestito quasi interamente di pietra viva.
Dopodiché ritorniamo nel centro storico di Torrecuso dove ci facciamo preparare un nuovissimo e dissetantissimo cocktail a base di Falanghina del Taburno Doc e gocce di fiori di Sambuco dalla mano esperta di Angelo Zotti nel suo Globe Cafè dove, con passione e maestria, miscela i vini delle varie Cantine del Taburno e del Sannio in creazioni tendenti a valorizzare il territorio e a stupire gli avventori con sapori nuovi e inaspettati. Queste creazioni (tra cui il Giallo Janare, il Rosa Nurca, il Cappuccetto Rosso, il….) sono le “Eresie Devote con i vini del Sannio” di Angelo Zotti.
Al calar del sole ci dirigiamo verso la vicinissima Ponte dove scegliamo di assaggiare i prodotti e la cucina della Trattoria La Pergoletta, a conduzione prettamente familiare, accomodandoci sulla terrazza dalla quale è possibile cenare guardando la maestosità del Taburno.
Partiamo dall’Antipasto della casa (7 euro a persona) che comprende un abbondante piatto a testa di salumi locali, Focaccia e un piatto a testa di Verdure sfiziose di stagione preparate dalle mani esperte di Zia Assunta che ha tra i propri must i Peperoni imbottiti alla Beneventana. Quei peperoni a cornetto che da pochi giorni sono rientrati a menù e che purtroppo non abbiamo potuto assaggiare in quanto, quando si è sparsa la voce della nuova disponibilità, i concittadini si sono ben premunito facendo incetta con l’asporto!
Passiamo direttamente ai secondi (20 euro totali per 3 assaggi da dividere) con il superlativo Coniglio paesano alla Cacciatora che se non fai la scarpetta te ne potresti pentire per il viaggio di ritorno e per i giorni a venire! Un Abbuoto o Ammugliatiello che si voglia dire fatto e cotto a regola d’arte; e per finire la buonissima Porchetta preparata e cotta da zio Giò, morbida e senza eccesso di spezie.
Il Vino della casa (4 euro a bottiglia) proveniente dalla limitrofa frazione Ferrarisi accompagna una bellezza tutto il pasto senza far desiderare altro vino al di fuori di questo.
Quali piatti assaggeremo la prossima volta premunendoci di prenotarli telefonicamente? Sicuramente i Peperoni imbottiti, la pasta fatta in casa e il Piccione alla griglia.
Ristorante Pizzeria La Pergoletta
Via Gr.Uff. Domenico, Via G. Ocone
82030 Ponte (BN)
Tel. 0824 874817
Dai un'occhiata anche a:
- Ecco il nuovo Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi
- La Montanara Ristorante Braceria Novi Velia
- Don Salvatore, Monte Di Procida
- Trattoria Il Vecchio Mulino ad Agropoli
- L’Aragosta da Co a Porto Cesareo di Tarin Jaconisi: mangiare il mare nel mare Jonio
- Roof Garden Angiò: esperienza di oasi urbana a Napoli tra drink e stuzzicherie
- Antica Locanda di San Leucio, tradizione e innovazione: il segreto di un ristorante di successo
- Locanda Radici, Angelo e Giuseppe D’Amico. Gli ambasciatoridel Sannio | Viaggio di fine agosto a Melizzano