Di solito i produttori che si dedicano alla trasformazione cominciano con le uve di territorio che hanno sempre coltivato mentre gli imprenditori di altri settori che iniziano ad occuparsi di viticultura vogliono sempre partire con i vitigni francesi. Poi, in Campania, i primi finiscono per abbandonare qualcuna tipica per far largo a qualche altro autoctona regionale ma non tipica del territorio mentre i secondi comprendono che ci si deve adeguare al brend. I Fratelli Addimanda si presentano così con il Roviello bianco e lo chiamano Aciniell. Speriamo che lo mantengano e non lo tolgono per fare spazio alla Falanghina o al Fiano come hanno poi fatto altre aziende con la Coda di Volpe. Le intenzioni sono buone:uscita oltre un anno dopo la vendemmia, vinificazione essenziale che permette all’uva di esprimersi perfettamente, buona freschezza e promessa di evoluzione. Un po’ di legno non potrà che fargli bene. Augh!
CANTINA ADDIMANDA
TAURASI
Contrada Piana
Contrada Piana, 50
Tel. 3471836610
Uve: coda di volpe e aglianico
Dai un'occhiata anche a:
- La longevità del Timorasso in sei annate di Montino de la Colombera
- Vecchie Terre di Montefili: un Chianti Classico tra passato e moderno
- Viaggio tra le vigne di Isole e Olena, cuore del Chianti Classico
- Le cento cantine protagoniste del libro Calici&Spicchi di Antonella Amodio
- Graziano Prà, il nuovo Valpolicella Superiore e conversazioni sul tappo a vite
- Le Colture: Prosecco di Valdobbiadene a Napoli
- “Terre di Pisa Food and Wine festival” Stile internazionale ma non troppo
- I Vini di Tenuta Sette Ponti: dalla Toscana alla Sicilia