di Marina Betto
Nel suo elegante locale Massimo D’Addezio, noto volto della mixology capitolina e non solo, intrattiene gli ospiti con grande facilità mentre prepara disinvolto diversi cocktails. Ha scelto questo modo per raccontarsi e spiegare un nuovo progetto che lo riguarda e che coinvolge tra i tanti professionisti Gelasio Gaetani D’Aragona, la Camera di Commercio di Roma, Federalberghi e Fipe la nascita di Accademia Chorus. Si tratta di un corso in 12 lezioni di quattro ore ciascuna per imparare un mestiere quello del barman appunto. Se pensate di fare i giocolieri e i flair bartender e apprendere come si fa freestyle siete fuoristrada. Tatuaggi, barba da hypster, bretelle o anelli ad ogni falange della mano non sono necessari per shakerare alla perfezione.
Lavorare in un bar significa sacrificio e dedizione, conoscenza degli strumenti, delle forme dei bicchieri, sapere tutti i distillati da cosa derivano e come sono fatti; un bravo barista sa preparare un caffè, anche una camomilla, sa tenere pulito il bancone, conosce ogni prodotto che ha nel frigorifero, ogni bottiglia, sa offrire la cosa giusta al cliente giusto perchè ha una spiccata capacità di relazione e doti quasi da psicologo. Si tratta di un corso che formerà il personale che tante agenzie ricercano per gli alberghi, i ristoranti e i bar.
L’età è un particolare, la formazione culturale anche, per iscriversi ad Accademia Chorus bisogna essere dotati di buona volontà e soprattutto deve trasparire l’amore per questo mestiere. Chorus café ( Best Bar in the World 2009) è un locale dove si va per un aperitivo e si può rimanere per cena e dopocena. Siamo a Roma in via della Conciliazione, il lungo viale che porta a San. Pietro, nello stesso edificio dell’ Auditorium al primo piano.
Dalle grandi vetrate della sala rettangolare tutta marmo e divanetti decò si intravede il cupolone sulla destra e Castel Sant’Angelo sulla sinistra, sotto uno sciame di fedeli calpestano la strada che porta dal Papa. Sarà la musica, l’ambiente ovattato, lo scintillio degli specchi, i movimenti ritmici dei camerieri, i sorrisi che quasi non sembra di stare a Roma ma in un’altra città europea dove questo tipo di locale è più diffuso. Per la serata di presentazione di Accademia Chorus che ha tra gli sponsor il gruppo Lunelli e come Media partner dell’iniziativa Gambero Rosso Food& Wine Academy sono stati offerti quattro cocktails a base gin preparati da D’ Addezio e la barlady Solomya abbinati a diversi piccoli piattini dello chef Andrea Sangiuliano. Mojto con calamaro su crema di zucchine e anduja; French 75 ( sparkling in cui il vino viene miscelato con il limone) con tartare di orata e limone;
Negroni con polpette di bollito ( perfetto connubio cibo cocktail) e Martini cocktail ( così semplice eppure tra i cocktail più difficili da realizzare) con panino al foie gras mostarda di fichi e pistacchio.
L’abbinamento del cibo con i coktails oltre che con il vino è argomento di due lezioni del corso che formerà dei veri professionisti che impareranno anche dal maitre Andrea Mautone tutti i movimenti e le regole del bon ton. Se questa sentite essere la vostra strada agitate lo shaker, la classe sarà composta da soli 12 alunni, il tempo per iscriversi ad Accademia Chorus scade il 5 ottobre.
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