di Marcella Pace
“Le bollicine aiutano la meraviglia”. Si è affidato alle parole di George Sand, Luigi Cremona il giornalista e gastronomo che ha condotto una delle due masterclass che hanno animato Abruzzo in Bolla, l’evento dedicato alle bollicine abruzzesi, ideato e organizzato da Virtù Quotidiane, testata di riferimento del settore enogastronomico, con il patrocinio del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo. L’evento nella sua edizione zero accolta sotto il colonnato di palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, si è sviluppato attraverso due approfondimenti degli spumanti d’Abruzzo.
Uno condotto da Cremona che ha abbinato tre bollicine, Legonziano metodo Classico 2020, Vinco VenereBio Trabocco e Citra metodo Classico Dosaggio zero, ad altrettanti prodotti regionali, il Canestrato di Castel del Monte, il Cuore di Paganica e la Mortadella di Campotosto, “tre eccellenze del territorio”, ha detto Cremona. “Le bollicine con questa loro tipologia e freschezza sono appaganti subito e quindi predispongono bene un abbinamento. Sono la soluzione per tutto”.
La seconda è stata guidata da Luciano Pignataro che ha traghettato i partecipanti tra gli abbinamenti di Legonziano metodo Italiano Trabocco Montonico, Vinco Rosè Trabocco, Citra Trabocco Pecorino Brut Abruzzo Doc Aurae Stellae e Casal Thaulero metodo Classico bianco Brut, con gli spalmabili dell’Adriatico, due diverse Ventricine teramane e il Ciauscolo Igp.
“L’Adriatico è terra di spalmabili famosissimi, e allora perché non metterli a confronto con le bollicine abruzzesi, in un matrimonio riuscito. Le bollicine abruzzesi sono un modo per esprimere l’uva e quindi questi risultati consentono di stare a tavola dall’inizio alla fine. Questo è il motivo per cui il consumo delle bollicine sta aumentando in tutta Italia – ha osservato Pignataro -Oggi la tecnologia consente ad ogni vitigno di esprimersi anche con le bollicine, sicuramente quelli che hanno un’acidità più spiccata hanno un vantaggio, ma molto dipende anche dalla capacità dell’uomo di interpretarli”.
Rispondendo ad un mercato sempre più curioso del mondo delle bollicine, le cantine abruzzesi negli ultimi anni hanno scelto di puntare molto sulla produzione spumantistica, tanto da spingere il Consorzio a realizzare un marchio collettivo, Trabocco, che abbraccia sotto un’immagine identitaria gli spumanti abruzzesi prodotti con metodo italiano. Una scelta cetrata anche da un punto di vista comunicativo, come hanno osservato i due esperti, in quanto messaggio semplice e immediato.
Al momento hanno aderito al brand Trabocco, quattro grandi cooperative della regione, Vinco, Citra, Casal Thaulero ed Eredi Legonziano, protagoniste delle due masterclass di Abruzzo in Bolla. La manifestazione pensata dal direttore responsabile di Virtù Quotidiane, Marco Signori, ha visto la partecipazione ai banchi d’assaggio, non solo dei quattro colossi, ma anche di aziende familiari, piccoli artigiani che spumantizzano pure in metodo Classico, Centorame, Matteo Ciccone, Faraone, Luca Biagi, Piandimare, Francesca Valente e San Lorenzo. Nei prossimi mesi, l’organizzazione promuoverà piccole degustazioni uniche in location d’eccezione che rappresenteranno delle vere tappe di avvicinamento ad Abruzzo in Bolla 2024.
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