Gustare per credere. Il giusto abbinamento è quello che valorizza il piatto, ne compensa le caratteristiche creando nuovi equilibri. E spesso in tanti ci chiedono quali vini bere con il ragù napoletano, il piatto più celebrato e amato insieme alla genovese della tradizione partenopea. Non ci sono dubbi che è il piatto forte per vini forti e strutturati. L’abbinamento tra vino e cibo deve essere simile a quello delle persone che si scelgono per l’altezza. E, ancora, un altro riferimento obbligato è il colore. Rosso con rosso. In questo caso, diremmo addirittura granato con granato visto il colore del pomodoro dopo una cottura a regola d’arte.
Non solo, per affrontare questo piatto complesso dobbiamo cercare dei vini che siano sopra le righe, un po’ più alcolici, con dei tannini non amari ma ben presenti per aggredire i grassi, e con una buona dose di acidità, freschzza in termini tecnici, con una chiusura amara che lascia il palato perfettamente pulito.
Bene,che vini possiamo consigliare per i prossimi mesi in cui ci dedicheremo alla preparazione del ragù domenicale?
Partendo dall’area del Casertano, ci vengono in mente due grandi rossi da uve primitivo. Il Moio 57 dell’omonima cantina storica di Mondragone
Altrettanto efficace, il Falerno Campantuono di Gennaro Papa a Falciano del Massico. Si tratta di due vini muscolosi, alcolici, decisamente efficaci su questo piatto.
Non male anche il Casavecchia, in questo caso il Granito dell’azienda Sclavia a Liberi.
In provincia di Benevento, pochi dubbi: Aglianico del Taburno. In campo quello, rustico e tradizionale, di Torre Varano.
In Irpinia c’è l’imbarazzo della scelta.
D’obbligo il Rasott di Bocella
e il Nude di Cantina Giardino. Tre Aglianico tradizionali, robusti, ben strutturati, leggermente tannici.
E i Taurasi? Don Ciriaco di Mier Vini, Michele Perillo e, naturalmente, il Vigna Cinque Querce di Salvatore Molettieri.
Nel Salernitano è bene dirigersi sul Tintore della Costa d’Amalfi: Borgo di Gete di Reale, E Iss di San Francesco e la Scippata di Apicella sono vini che si bevono volentieri con il ragù.
Nel Napoletano invece chi ama il vino frizzante: molto bene anche il Gragnano di Iovine che riesce a sgrassare molto bene.
Scivoliamo nel vicino Vulture, qui il Camerlengo di Antonio Cascarano ha i requisiti adatti per essere inserito in questa lista. Ma anche il Drude di Michele Laluce
Beh, insomma, l’avete capito, per questo piatto della tradizione, che fuori città si arricchisce anche con le tracchiole di maiale, non servono vini perfetti ed eleganti, ma bicchieri un po’ «scostumati».
Non siamo dei maniaci dell’abbinamento perfetto, ma è fuori di dubbio che un buon bicchiere di vino aiuta il piatto e la tavola.
Ecco perché è importante scegliere bene senza necessariamente spendere molto.
Del resto in Campania proprio i piatti tradizionali sono l’occasione per poter bere dei vini un po’ più importanti e che durano nel tempo.
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