di Marco Milano
E’ una piccola ma elegante patisserie, dal nome musicale “Bibì” e dalle grandi ambizioni dolci e salate, quella che si può trovare in vicolo dei Pellegrini, prima del ponte che conduce alla Piazza del Duomo nel centro di Viterbo. Una rigorosa selezione di ingredienti, tutti di assoluta qualità per una produzione cento per cento artigianale che spazia dai dessert al gelato alla “sezione” rustica, e a unire il “sottotitolo” che fa di “Bibì” una “patisserie dolce e salata” è il protagonista, per antonomasia, dell’intero Lazio, alias il maritozzo.
“Panino” impastato con farina, uova, miele, burro e sale, tagliato in due e farcito, il maritozzo simbolo indiscusso della pasticceria di Capitale e dintorni, deve le sue origini addirittura alla Roma antica quando quasi scherzosamente il futuro sposo che omaggiava di questa pagnottella dolce la sua fidanzata come promessa d’eterno amore veniva, appunto, definito, marito, in gergo popolare “maritozzo”. Storia o leggenda il maritozzo è da sempre visto e pensato come arricchito da abbondante panna montata, meglio se “fresca” di quelle da spalmare con la paletta. Un buon successo è arrivato, poi, anche dal ripieno alla crema di zabaione, altro “must” romano e laziale, e dal sempiterno cioccolato.
E poi, a mo’ di brioche, il maritozzo ripieno di gelato ai gusti più disparati è divenuto da anni richiesto in particolare da turisti e vacanzieri, meno avvezzi alla tradizione e più vicini all’internazionalità del più fresco dei “dolci” estivi. Da “Bibì” dove il gelato è quasi religione, artigianalità allo stato puro, con quattro gusti nelle tradizionali “carapine”, come il fiordilatte con latte di capra o un sublime gusto nocciola tassativamente con “nocchie” dei Monti Cimini, proposti, of course, in cialde artigianali, insieme alle nuove tendenze della pasticceria, come una monoporzione con base crumble, mousse al pistacchio e copertura al cioccolato bianco o l’evergreen tiramisù in una versione al bicchiere con crumble al cioccolato, mousse tiramisù e disco di savoiardo, ampio spazio è riservato al sopracitato maritozzo.
Versione ortodossa con panna montata dai sapori di un tempo e poi la rivoluzione (ben riuscita) del maritozzo di “Bibì” a Viterbo è il vestito salato, sempre e comunque di qualità.
Spuma di mortadella e granella di pistacchio, ma anche farcito con edamame, ananas, panna acida e sesamo nero, o ancora nduja di Spilinga, burrata, peperoni arrostiti sott’olio, oppure bollito di manzo, maionese verde, cipolla agrodolce e last but not least non poteva mancare nella Tuscia come nel resto delle terre laziali sua maestà la carbonara con il maritozzo di Viterbo by “Bibì” farcito con uovo barzotto, crema di pecorino, guanciale croccante.
L’esperimento è a dir poco ben riuscito, il maritozzo dolce o salato, o perché no, prima l’uno e poi l’altro (meglio se al contrario) rappresentano ben più di una splendida pausa nella Viterbo che fa di storia e sapori due punti di forza che la rendono fortezza che ben si difende nel panorama nazionale.
Bibì Patisserie Dolce e Salata
Vicolo dei Pellegrini 2 Viterbo
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