Ai piedi del Faito e delle colline più belle della Costiera, si va a mangiare la Pizza a metro anche per ammirare le straordinarie bellezze di un paesaggio verde affacciato sul mare o, semplicemente, per passeggiare, dopo la pizza, per gustare un buon gelato, anche questo vorticosamente salito nella scala del gusto.
Ma perché tanto clamore per aver aggiunto Vico nella denominazione, che diventa così Pizza Vico al metro? I più non se lo spiegano perché è la parola metro che fa la differenza, che denota una buona pizza e un bel posto dove gustarla. Luigi Dell’Amura questo lo sapeva benissimo tant’è, che pure avendo le possibilità, è a Vico Equense che ha investito realizzando uno dei più grandi punti di ritrovo culinario di tutto il Mezzogiorno. Voleva stare a Vico Equense perché sapeva che il suo marchio, registrato, era lì che era nato, ed era lì che era radicato.Un legame così profondo da portare, nel 1960, addirittura alla creazione dell’Università della Pizza, una sorta di sede per tutti coloro che volevano studiare il suo procedimento unico per la realizzazione di un prodotto cotto in maniera originale e di forma lunga anziché circolare. «I corsi di formazione tenuti presso la struttura – rivendicano con giusto orgoglio i Dell’Amura – hanno consentito a centinaia di apprendisti di imparare le tecniche del mestiere e di entrare in possesso di un attestato dalla valenza unica. Oggi l’Università della pizza costituisce un punto di riferimento nel panorama gastronomico nazionale. A Pizza a metro la pizza regna sovrana. Il ristorante offre, però, anche numerose specialità gastronomiche appartenenti alla tradizione partenopea. Oltre a una grandissima varietà di pizze, molti sono i piatti tipici rigorosamente preparati a mano con prodotti freschi e di prima scelta».
E poi la storia, gli aneddoti, i personaggi. La galleria fotografica che possono esibire i Dell’Amura attraversa tutti i continenti. Attori, cantanti, personaggi politici, tutti hanno fatto tappa in quella che Luigi Dell’Amura dagli anni Cinquanta in poi, ha considerato il centro del mondo. Pensate, eppure – si racconta – che la ricetta di oggi fu creata da Luigi Dell’Amura nei primi anni Cinquanta, mentre l’idea della Pizza a metro la ebbe anche prima, negli anni Trenta.
«Chi è stato primo – dicono gli eredi Della Mura mostrando un’immagine del brevetto originale – resterà per sempre primo: nessuno può impedire a nessuno di fare una pizza e di venderla al metro, ma la ricetta originale e autentica è quella che fu inventata da Luigi Dell’Amura, conosciuto come Gigino, il 4 settembre 1959. La ricetta originale e i segreti di produzione e di lavorazione della Pizza a metro di Gigino sono nella nostra cassaforte oltre che nella nostra memoria giacché fu il nostro avo ad introdurre nel mondo della pizza un nuovo modo di preparare l’impasto e servirlo».
Il Comune replica con una nota diffusa dall’Ansa del sindaco Peppe Aiello.
«Noi andiamo avanti nell’interesse della nostra Città e ringrazio la Commissione che a titolo gratuito ha lavorato a questo progetto, certi che le reazioni impulsive lette in questi giorni e i cambiamenti di opinioni, seppur legittimi, lasceranno il passo alla ragionevolezza. Lasciamo che il senso di comunità prevalga sulla logica del singolo che per troppi anni non ha prodotto i risultati che una terra baciata come la nostra avrebbe potuto conseguire». «Era il 3 marzo – ricorda il sindaco – quando annunciavamo la presentazione della De.Co. e ieri alla presenza degli assessori
regionali Nicola Caputo e Felice Casucci, e del vicesindaco della Città Metropolitana Giuseppe Cirillo e del vicepresidente Anci Campania Luigi Carbone abbiamo mantenuto l’impegno e
ufficializzato la prima Denominazione Comunale nel nome di una nostra eccellenza, la »Pizza di Vico a metro. Scegliemmo per annunciare il progetto il ristorante Pizza a metro perché siamo legati alla storia di un prodotto che grazie all’intuizione del fondatore Luigi Dell’Amura è diventato un’eccellenza simbolo di condivisione e convivialità conosciuto in tutto il mondo.
Infatti, ricordo che nella diretta del Tgr all’interno della attività fu realizzata una meravigliosa pizza di due metri».
Ci siamo schierati al fianco dei nostri imprenditori per tutelare questo prodotto e abbiamo raccolto l’entusiasmo di tante pizzerie, dell’associazione Pizza a Vico rappresentata da Michele Cuomo. Hanno tutti colto l’importanza del progetto e continuano con la loro passione a portare avanti la nostra identità».
Ora, senza entrare nel merito, ci chiediamo come sia possibile che una istituzione lanci un progetto senza aver prima raggiunto una intesa fra le parti. Di fatto, almeno sul piano della comunicazione, è stato un boomerang e non credo che ai due assessori regionali coinvolti abbia fatto piacere essere coinvolti in un piccolo Vietnam di paese.
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