A Vinitaly un’Irpinia a trazione internazionale, con un export che in questi ultimi mesi ha fatto registrare cifre record. America e asia i nuovi mercati di riferimento
Una collettiva con 89 aziende per un calendario ricco di iniziative: tra turismo, arte e cultura, un viaggio in un territorio capace di sorprendere.
Saranno ben 89 le aziende presenti alla 54esima edizione di Vinitaly nella collettiva organizzata dalla Camera di Commercio di Avellino. Che ancora una volta, da domenica 10 a mercoledì 13, costituirà un imperdibile punto di passaggio per winelover, appassionati e addetti ai lavori che affolleranno gli spazi della manifestazione scaligera.
“Dopo lo stop imposto dalla pandemia – sottolinea il Commissario Straordinario Gaetano Mosella – torniamo finalmente a incontrarci e a confrontarci in uno scenario importante come il Vinitaly. Lo facciamo con la forza dei nostri vini straordinari, con le storie dei nostri vignaioli e con il racconto di un territorio capace di incantare e di sorprendere. Con la consapevolezza che, come sempre, l’Irpinia saprà essere protagonista”.
Ricco il calendario di iniziative che animeranno lo spazio avellinese che avrà come claim “L’Irpinia, una terra da raccontare”. Confermato, dopo il successo ottenuto negli anni precedenti, il format TASTE4TEST che offre alle cantine irpine la possibilità di incontrarsi, faccia a faccia, con alcune delle più note firme del giornalismo agroalimentare ed enogastronomico italiano. Una bella opportunità di confronto tra chi produce vini e chi li comunica, in un vis a vis dal quale, sulla base delle esperienze passate, possiamo dire che entrambi le parti escono arricchite.
Numerosissimi gli incontri che i produttori avranno con buyer e operatori internazionali, a testimonianza della crescita esponenziale che i vini irpini stanno riscontrando presso i mercati esteri, come dimostrano ampiamente i dati ISTAT che parlano di un incremento del +6,8% dell’export del 2021 rispetto al 2020, per un totale di oltre 21 milioni di euro. Da evidenziare, tra l’altro, gli exploit ottenuti presso mercati fondamentali come America del Nord (Stati Uniti e Canada) che registra un + 33,9% e Asia che fa segnare un lusinghiero +35,5%.
“L’ente camerale in questi anni – spiega Luca Perozzi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Avellino – ha lavorato per offrire ai nostri vignaioli la possibilità di incontrarsi con importanti esponenti di diversi mercati esteri e continuerà a farlo nel futuro. Conosciamo l’appeal e le potenzialità dei nostri vini e dobbiamo fare in modo che le etichette irpine diventino sempre più un punto di riferimento per chi determina i flussi di acquisto. Vinitaly, in tal senso, rappresenta un palcoscenico fondamentale dove muoversi, intercettare le tendenze, costruire rapporti che aprano nuovi scenari ai produttori. Senza dimenticare che il vino e le eccellenze agroalimentari costituiscono ormai da tempo un volano imprescindibile per l’intera economia dei territori”.
Non a caso la Camera di Commercio punterà molto anche sul discorso legato al turismo enogastronomico, asset fondamentale per il nostro Paese. Lo farà premiando, con il marchio Ospitalità Italiana, 19 strutture ricettive, ristorative e agrituristiche che si sono particolarmente distinte su questo versante. Mentre sarà la Coldiretti a evidenziare le strategie per il futuro con un focus sull’Irpinia come riuscito esempio di DAQ (Distretto Agroalimentare di Qualità – Vini d’Irpinia).
Quindi riflettori puntati su un turismo votato alla ricerca del buono e del bello. E dove il vino rappresenta davvero un fil rouge importante: basti pensare al Taurasi, protagonista di una guida che condurrà i lettori, e gli ospiti del padiglione, in un percorso che toccherà i 17 Comuni che impreziosiscono l’areale di produzione, piccoli gioielli tutti da scoprire.
Così come saranno da scoprire le 5 declinazioni dell’Aglianico: dallo Spumante al Rosato, dai Campi Taurasini al Passito, con il passaggio obbligato per il Taurasi DOCG, un viaggio alla scoperta di uno dei vitigni più affascinanti del panorama vitivinicolo, non solo nazionale.
Per chi ama farsi sorprendere l’appuntamento è con il vitigno Roviello Bianco detto Grecomusc’, autentica chicca per intenditori, per una degustazione verticale condotta da Slowfood.
E se è vero che il vino flirta spesso con l’arte, i visitatori del padiglione non potranno perdersi la performance musicale che vedrà sul palco il maestro più amato dagli italiani, Beppe Vessicchio, in compagnia di due esperti dell’improvvisazione jazz, capaci di fusion che non hanno nulla da invidiare ai migliori blend. Spazio quindi a Carlo Cantini, violinista di straordinario talento, e a Trilok Gurtu, percussionista di origine indiana che vanta collaborazioni con alcuni dei migliori musicisti del pianeta.
“Ci siamo preparati per essere protagonisti di questo Vinitaly della ripresa – conclude Mosella – e lo vogliamo fare giocando le nostre carte migliori. Che sono quelle di un territorio che rappresenta, per molti versi, un unicum. L’Irpinia è un sud diverso, fuori dai consueti schemi, capace di sorprendere e talvolta di spiazzare chi da una regione come la nostra si aspetta solo spiagge e mare. Noi offriamo una tavolozza di emozioni, con i nostri borghi e i nostri castelli, con le nostre montagne e un verde che incanta. Ma soprattutto con i nostri vini, semplicemente straordinari, e con la passione dei nostri produttori. In grado di raccontare, con le loro etichette, una storia che vale la pena ascoltare”.
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