di Adele Elisabetta Granieri
Venezia ha ospitato il primo convegno internazionale sul Pinot grigio, un vitigno ormai diffuso in tutto il mondo ma diventato, grazie ad una gloriosa storia produttiva e commerciale, il vino bianco italiano per eccellenza sui mercati mondiali. Promossa dal Consorzio DOC delle Venezie, la conferenza ha messo a fuoco le possibili tendenze del Pinot grigio italiano e il grande potenziale rappresentato da una denominazione che ha posto al centro della propria filosofia lo “Stile Italiano”.
Forte di una filiera compatta sul territorio (con oltre 10.000 viticoltori e ad oggi 362 imbottigliatori), il Pinot grigio DOC delle Venezie ha tutte le carte in regola per riposizionarsi nei mercati di riferimento e affermare una nuova identità di prodotto-territorio.
In apertura dei lavori , il saluto iniziale da parte delle Autorità rappresentative delle tre Amministrazioni di questa grande denominazione: il messaggio del Presidente Luca Zaia e gli interventi degli Assessori, Giuseppe Pan per il Veneto, Stefano Zannier per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Mario Tonina per la Provincia Autonoma di Trento, a sostegno dell’importante progettualità che il Consorzio sta portando avanti, attraverso la partecipazione 19 consorzi di tutela coinvolti ed un’importante progettualità interregionale che coinvolge Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Albino Armani, Presidente del Consorzio, dichiara: “Siamo partiti col parlare di Stile Italiano e oggi rappresentiamo qualcosa di più: un sistema che comunichi un territorio dalla forte identità. La qualità di un vino si fonda sui valori che rappresenta: la personalità espressa dal suo profilo organolettico, la sua versatilità negli abbinamenti con il cibo, il territorio e la sua storia, il saper fare, la capacità di crescere sui mercati, i brand che lo rappresentano, la sua sostenibilità economica e ambientale”.
Riguardo all’evento, Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere e coordinatore del convegno, afferma: “Questo congresso è stato una pietra miliare nella storia del Pinot grigio, un incontro di respiro internazionale, doveroso per aggiungere valore al territorio delle Venezie e al suo vino simbolo: abbiamo pubblicamente affermato il suo ruolo da protagonista nel mondo del vino italiano e non solo”.
A seguire, gli interventi dei relatori hanno tracciato gli ampi margini di crescita sui due principali mercati di riferimento, UK e USA, che oggi rappresentano oltre il 70% dell’export, dove gli operatori dichiarano di essere interessati alla proposta di un Pinot grigio di alta qualità e di forte territorialità. A tal proposito particolarmente interessanti e incisivi gli interventi di Emma Dawson e Christy Canterbury, Master of Wine e giornaliste: “E’ necessario lavorare per non essere i più economici nella lista dei vini, il Pinot grigio delle Venezie ha grandi potenzialità di crescita nel mercato purché sia in grado di raccontare una forte identità territoriale e una riconoscibilità organolettica.”
Dopo aver sottolineato che con la DOC delle Venezie parte il processo di distinzione del Pinot grigio nella sua caratterizzazione italiana di prodotto di qualità, è toccato a Flavio Innocenzi, DC Veronafiere, ricordare che “l’impegno sulle attività promozionali e di informazione deve marciare di pari passo con l’attività di tutela della denominazione stessa”.