di Antonino Siniscalchi
«A tavola con lo scialatiello di Enrico Cosentino tra tradizione e innovazione»: è il tema del concorso di cucina riservato agli studenti degli istituti alberghieri ospitato all’Istituto San Paolo in programma mercoledì.
«A tavola con lo scialatiello di Enrico Cosentino tra tradizione e innovazione»: è il tema del concorso di cucina riservato agli studenti degli istituti alberghieri e dell’enogastronomia, in programma mercoledì prossimo all’Istituto San Paolo di Sorrento.
Una passerella d’eccezione per verdi talenti ai fornelli della cucina interregionale, con la partecipazione degli istituti Turi di Matera, Gioberti di Roma, Ferrari di Battipaglia, Wojtyla di Catania, Giolitti di Torino, Farnese di Caprarola, De Medici di Ottaviano, Cesare Rits di Bolzano, L’Ecole Hotellerie Valle d’Aosta e Wojtyla di Castrovillari. Gli studenti selezionati dovranno preparare e presentare un primo piatto che reinterpreti i famosi scialatielli abbinandoli a prodotti stagionali tipici della propria regione. Gli scialatielli sono un formato di pasta fresca nato per mano dello chef Enrico Cosentino nel 1976.
Il nome ispirato da due parole della lingua napoletana “scialare” (godere) e “tiella” (padella). Questo tipo di pasta, tipica della costiera sorrentina e amalfitana, nel 1978, fu presentato dallo chef ad un concorso culinario in Calabria, conquistando il premio “Entremetier” dell’anno. Gli scialatielli sono listarelle più corte degli spaghetti, più larghe e di sezione rettangolare piuttosto irregolare. Sono tradizionalmente fatti a mano, con uova, farina, acqua e/o latte, formaggio grattugiato, basilico fresco tritato e sale. Vengono venduti anche come formato di produzione industriale. Il concorso, ospitato dalla sezione Enogastronomia dell’Istituto San Paolo di Sorrento, la giuria, presieduta dalla ds del San Paolo, Amalia Mascolo, composta da Enrico Cosentino, chef e patrocinatore del concorso; da Giuseppe Aversa, chef e patron del Ristorante stellato “Il Buco“ di Sorrento; dal giornalista Antonino Siniscalchi; da Alfredo Irollo, dirigente sanitario; dallo chef Ferdinando D’Aniello, commissario di cucina e dallo chef Lino Scarallo. «Con questa iniziativa – spiega la dirigente del San Paolo, Amalia Mascolo – vogliamo contribuire ad alimentare il confronto tra gli studenti sulle innovazioni nel rispetto delle tradizioni enogastronomiche degli istituti di provenienza. Una opportunità di crescita anche per i nostri allievi che in questa circostanza saranno spettatori attenti di un confronto che si preannuncia particolarmente stimolante per il tema proposto dal concorso».
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