di Carlo Macchi
Quattro anni fa, precisamente il 3 gennaio 2012, Giulio Gambelli ci lasciava.
La sua vita era stata tutta al servizio dei grandi vini toscani e del vitigno che da sempre li crea, il Sangiovese. Il suo genio, affinato in oltre 70 vendemmie, aveva creato vini che il mondo ci invidia tutt’ora e soprattutto aveva dato vita ad uno stile, “lo stile Gambelli”, che tradotto in pratica voleva e vuole dire assoluto rispetto della materia prima, dare al vino i tempi di cui ha bisogno, non utilizzare o fare forzature di nessun tipo.
Questo stile, in tempi di enologia imperante, vuole anche dire rispetto della natura, delle sue fasi, per arrivare a creare vini nella maniera più semplice e lineare possibile.
Questo stile, questa idea di vino non poteva e non doveva disperdersi e sono felice che, con i miei amici IGP e con ASET (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana – www.asettoscana.it) pensammo subito di creare e portare avanti il Premio Giulio Gambelli per il giovane enologo (under 35) che più si è ispirato al modo di fare vino del Grande Giulio.
Il premio ha avuto fin da subito l’aiuto dei principali consorzi di tutela toscani (Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Vernaccia di San Gimignano) e delle aziende dove Giulio ha operato per moltissimi anni (Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano e Tenuta Ormanni), ma soprattutto è stato recepito dai giovani enologi come un momento fondamentale della loro crescita.
Oramai siamo arrivati alla quarta edizione, equest’anno è il Consorzio della Denominazione san Gimignano che ha preso il testimone di organizzatore dal Consorzio del Brunello di Montalcino, organizzatore del premio nel 2015.
Così domenica prossima 17 gennaio a San Gimignano, nella sede del Consorzio, una giuria composta da dieci tra colleghi IGP e da giornalisti soci ASET deciderà, durante una degustazione rigorosamente bendata, chi sarà il giovane enologo under 35 che quest’anno riceverà la targa commemorativa e i 1500 € di premio.
Il premio lo riceverà durante le anteprime toscane, in particolare in una cerimonia apposita che si svolgerà martedì 16 febbraio, naturalmente a San Gimignano.
A questo proposito vorrei ricordare i nomi dei tre precedenti vincitori:
Premio Gambelli 2013 – Fabrizio Torchio
Premio Gambelli 2014 – Gianluca Colombo
Premio Gambelli 2015 – Francesco Versio
Come vedete tutti piemontesi, a dimostrazione che nel premio Gambelli non conta saper lavorare il sangiovese ma saper rendere in maniera rispettosa qualsiasi vitigno, dal Nebbiolo al Nero d’Avola.
La cosa più bella però di questi tre vincitori è che in qualche modo “erano” già gambelliani senza saperlo. Tutti e tre non certo sotto le luci della ribalta enoica, quasi sempre timidi, riservati, quasi impauriti dalla responsabilità che il premio gli dava.
Durante le premiazioni mi sembrava quasi di veder aleggiare il pacato sorriso di Giulio, a dimostrazione che la scelta fatta era quella giusta.
E noi siamo convinti che anche quest’anno, a San Gimignano, uscirà dalla degustazione il nome di un giovane enologo in perfetta linea con il modo di fare vino di Giulio. Del resto l’undicesimo membro di commissione, il mio amico Giulio, controllerà dall’alto che tutto vada nella maniera migliore.
Per saperne il nome non dovrete fare altro che…..aspettare il 16 febbraio quando, all’ombra delle meravigliose torri medievali di San Gimignano premieremo, per la quarta volta, chi porta avanti nella maniera migliore possibile il dettato di Giulio Gambelli.
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