di Enrico Malgi
A proposito del Fiano di Avellino, che in questi giorni ho assaggiato ripetutamente, quello che intriga parecchio è la sua ormai consolidata fama di grande vino bianco riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. Dei ventisei comuni che si fregiano della Docg sicuramente il più importante è quello di Lapio, una sorta di privilegiato terroir come quello che distingue Chablis, una piccola città della Borgogna nord-occidentale del dipartimento della Yonne ad Auxerre distante meno di cento chilometri da Parigi, in cui si coltiva soltanto Chardonnay.
Queste due località, pur molto distanti geograficamente e differenti tra di loro, hanno comunque alcuni aspetti in comune, a cominciare dal clima molto freddo durante tutto l’inverno. Si pensi che nello Chablis le viti vengono protette da ventilatori, sistemi a pioggia, forni ad olio e bruciatori per combattere oltre al freddo anche le improvvise gelate.
Ecco qui alcune interessanti nozioni sul territorio dello Chablis, dove si producono alcuni tra i migliori vini bianchi del mondo e soltanto con lo Chardonnay fin dall’Ottocento. Il carattere peculiare dello Chablis deriva in massima parte dal tipo di calcare dove sono allevate le viti, il Kimmeridgian, che conferisce ai vini il classico gusto di selce. Un grande Chardonnay questo che si differenzia dagli altri vocati e pur magnifici areali borgognoni di Mersault, Pouilly-Fuissé, Puligny-Montrachet, Chassagne-Montrachet e Cordon-Charlemagne. Gli ettari vitati sono 4.500 ed i comuni che si avvalgono del titolo di Chablis sono venti. La denominazione Chablis risale al 1938 ed è suddivisa in quattro livelli qualitativi: Chablis Grand Cru con le sette località di Les Clos, Blanchots, Bougros, Vaudésir, Valmur, Preuses e Grenouilles che si colloca nella fascia superiore. Seguono le Premiers Crus con le sue 40 località, seguite a loro volta da Chablis AC e Petit Chablis.
All’esame organolettico lo Chablis condivide con il Fiano di Avellino gli esplosivi profumi fruttati, l’avvolgenza, la freschezza e la morbidezza del sorso, insieme alla succosità, mineralità, opulenza, eleganza, sapidità, spezialità, rotondità, sensualità, ampiezza gustativa, finale interminabile e persistente e, cosa di non di poco conto, l’elevata potenzialità di conservazione a lungo termine.
Alcuni grandi produttori di Chablis Premier Crus e Grand Crus sono La Chablisienne, Jean, Renè e Vincent Dauvissat, Jean Defaix, Albert Pic, Jean Paul Droin, Joseph Drouhin, Bernard e Jean Marie Raveneau.
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