A casa d’ ‘e Femminielli, la casa di tutti, dove mangiare bene nei Quartieri Spagnoli

A casa d’ ‘e Femminielli
Vico Lungo del Gelso, 97, 80134 Napoli NA
Dal Martedì alla Domenica pranzo e cena
Lunedì chiuso
081 1756 1458

di Francesca Pace

È sempre molto, ma molto, difficile consigliare un posto dove mangiare bene, in zone turistiche a Napoli. Almeno io ho parecchia difficoltà, visto l’appiattimento dell’offerta e la qualità dei piatti proposti. Ma questo è ovviamente un problema comune a tante altre città che vivono di accoglienza. E dunque destreggiandovi tra cuoppi maleodoranti, panini imbarazzanti, pizze crude e genovesi annacquate se mai vi dovesse capitare di fare un giro nei Quartieri Spagnoli, stupefacente cuore pulsante di Napoli, dove oramai si riversa anche la movida locale, potreste scegliere di fare una sosta godereccia “A casa d’ ‘e Femminielli”. Nome omen.

Napoli è da sempre inclusiva, ma lo è sempre stata particolarmente in questa zona e soprattutto in vico Lungo Gelso, dove è ubicato attualmente il ristorante. Questo dedalo di vie accoglieva i celebri femminielli che vivevano e vivono ancora, tutt’oggi tra i violetti si può incontrare la Tarantina, in totale armonia.

Aldo Civale, patron del locale, la storia la sa e la sa lunga. Conosce ogni pietra, ogni aneddoto, ogni curiosità  dei Quartieri. Proprio qui, aveva già aperto A Taverna de Zoccole che però propone solo piatti a base di pesce freschissimo.

Per differenziare l’offerta ha voluto proporre nella sua nuova casa, i più classici piatti partenopei di terra e di carne. Una eterna domenica in pratica.  Ma di quelle gioiose, da passare in famiglia, con gli amici, ridendo, bevendo e mangiando.

Aldo è un vero e proprio cultore delle tradizioni. Ho trovato nel nuovo locale, arredato in maniera impeccabile, come una vera casa sulle cui pareti campeggiano i ritratti dei femminielli più famosi, un menu variegato che può accontentare il palato di tutti.

Pietanze iconiche, ineguagliabili, inimitabili. Quelle che non passano mai di moda per intenderci.

Dalle “palle di riso” agli gnocchi alla sorrentina, passando per il caciocavallo impiccato.

Scegliere è davvero difficile. Viste le porzioni molto abbondanti vi consiglio, in caso di tavolo numeroso, di prendere pietanze diverse in modo da poter assaggiare un po’ tutto.

Assolutamente da non perdere a mio avviso, la genovese, di fattura incredibile, fatta rigorosamente con lo zito. Ottimi anche i paccheri al ragù realizzato con una sfiziosa braciola “salsicciata”, la cottura perfetta dalla pasta è commovente.

Un po’ mi dispiace che la Nerano andrà via a breve, perché merita assolutamente l’assaggio, ma di certo la ritroveremo bella e buona più che mai il prossimo anno.

Come nonna comanda anche la pasta e patate, ricca di gusto: sapidità e dolcezza si sposano perfettamente. Resta in assoluto uno dei miei piatti preferiti e qui la si può ordinare tranquillamente senza avere sorprese spiacevoli.

Azzeccata ma non collosa, è un equilibrio di consistenze da 10 e lode.

A me questo posto piace parecchio, ma sopratutto, mi piace Aldo. Oltre a mangiare benissimo, quando possibile, chiedetegli di sedersi accanto a voi, chiedetetegli di quella storia lì e di quel fatto là. Io mi incanto tutte le volte. Questa è la Napoli che voglio. Questa è la Napoli che fa bene a Napoli. Non cartolina di se stessa, ma assoluta protagonista a tavola, nella testa e nel cuore.


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