di Marco Milano
A Capri l’incontro tra i ministri degli esteri del G7 ha ispirato anche la creazione di menù e dessert ad hoc per lo special event. Al Grand Hotel Quisisana, sede ufficiale del vertice mondiale, lo storico chef executive del cinque stelle lusso, Stefano Mazzone, che guida un team composto da ventiquattro chef ha fatto preparare speciali menù tricolori e capresi doc sulla tavola dei ministri al G7.
Non una cerimonia di gala ma un pranzo di lavoro quello consumato dai capi delegazione che hanno degustato insalata caprese come antipasto, un primo piatto di penne al pomodoro e basilico, e per secondo una pezzogna al limone con scarole abbottonate. A chiudere la torta diplomatica e a richiesta caffè e piccola pasticceria. Il tutto innaffiato da un vino bianco “Vistamare Ca’Marcanda”. E anche la cena organizzata per l’importante appuntamento mondiale non ha avuto i crismi dell’appuntamento di gala visto che i lavori non sono stati interrotti ed ai ministri del G7 sono stati serviti in dei mini-vassoi l’antipasto a base di carciofi scottati in padella, e poi ravioli al pomodorino fresco, spigola panata alla griglia, insalata di stagione.
Chiusura dolce con la “Torta Cardinale 1936”, una variante di delizia al limone realizzata per la prima volta in occasione della visita di un alto prelato quasi un secolo fa, il tutto innaffiato da un bianco (Greco di Tufo) e da un rosso (Brunello di Montalcino). E il blasone di isola dalla “straordinaria cucina” declamata e decantata da Antonio Tajani è stato confermato dallo stesso vicepremier già al suo sbarco con la sua prima tappa al ristorante “da Paolino” sotto la limonaia di Palazzo a Mare. A tavola i patron del ristorante caprese, Lino, Michela e Arianna, hanno fatto servire una variegata serie di assaggi, dalle polpette di totani e patate, alla “bomba Paolino”, dalla parmigiana di melanzane, ravioli al limone, plateau di crudités di pesce e gamberetti. Gli ospiti big del G7 anche al ristorante Aurora, il tempio della gastronomia caprese in via Fuorlovado dalla patron Mia D’Alessio che con il marito chef executive Franco Aversa ha fatto preparare e portare in tavola la pizza all’acqua, piatto doc del locale, ravioli capresi, pezzogna in crosta accompagnata da verdure e ortaggi a chilometro zero e una variegata proposta di piccola pasticceria innaffiato da vino campano prima del brindisi finale per l’arrivo al ristorante di Antonio Tajani.
A Capri, poi, un gusto di gelato dedicato al G7 dalla storica gelateria “Buonocore”. Fragola, limone, arancia, menta e amarena, l’arcobaleno della pace, tutti prodotti naturali per riprodurre i colori delle sette nazioni impegnate nel vertice e in superficie l’albero di ulivo verde sotto la scritta G7 Italia. “Da Capri – ha detto Ersilia Buonocore, titolare insieme ai fratelli Nando e Mario ed alla sorella Giovanna della famosa gelateria – vogliamo che arrivi al mondo un messaggio di pace. Ci sono i colori della fratellanza e l’ulivo simbolo di pace. Perché Capri è per la pace nel mondo”.
Dai un'occhiata anche a:
- Pasqua 2024: le Colombe preferite di Marco Contursi
- I miei migliori morsi del 2024 in ordine di apparizione: 004 il piatto vuoto…
- I miei migliori morsi del 2024 in ordine di apparizione : 009 quello dato al coniglio nella trattoria del 1918
- Come si beve e si abbina il caffè alla carne e al pesce
- La colomba salata di San Tarallo per gli irriducibili dell’ultimo minuto
- Cosa bere con la tradizionale zuppa di cozze? 5 vini per il Giovedì Santo
- Una bag di bonta’ dal Mercato Centrale a Roma dieci anni dopo
- Il panettone “Pansquale”: la bonta’ di Capri e della beneficenza