La visita di alcuni giornalisti e bloggers di Bianchirpinia nella Cantina Bambinuto a Santa Paolina, nel cuore di uno degli areali maggiormente vocati per il Greco di Tufo, è stata un bellissimo momento di socializzazione e di valutazione retrospettiva su Fiano, Greco e Coda di volpe. Infatti, alcune aziende presenti, Vadiaperti, Tenuta Sarno e Bambinuto ci hanno deliziato con delle mini-verticali molto istruttive.
Si parte con Raffaele Troisi, il “talebano della coda di volpe”.
“Molti ritengono che la coda di volpe rappresenti un vitigno minore, io penso che abbia pari dignità rispetto al Fiano e al Greco, e tant’è che credo in questo vitigno, che ci ho fatto un crù”.
Questo l’incipit di Raffaele nell’appassionata difesa della cultivar a pigna lunga. Le zone più vocate, secondo il sanguigno vigneron di Montefredane, sono a cavallo della valle del Calore, ed il sistema di allevamento più congeniale al vitigno, è il tendone. Alla nota carenza di acidità di quest’uva ci si attrezza con una raccolta precoce e con un’attenzione maggiore in vinificazione – dice Raffaele in risposta alle mie perplessità esternategli, e sentenzia – Dio perdona, la coda di volpe no!!!
Si passa poi alla miniverticale del Fiano di Maura Sarno, titolare di Tenuta Sarno, nonchè “esplosiva” presidente del consorzio “Diversi Vignaioli Irpini”, che ci ha per la prima volta in assoluto, preparato per l’occasione.
Si tratta della 2011, 2010 e 2009. Ci fa una bella introduzione spiegando la storia della sua piccola azienda tenedoci a sottolineare che la sua vigna è ad oltre 600mt slm e che l’areale di Candida, dove produce le sue uve, si differenzia dagli altri areali vocati, per la capacità di conferire al vino dei sentori che spaziano dall’agrumato, alla nocciola tostata e al minerale, capaci di rappresentare una caratterizzazione unica. E siamo alla padrona di casa…”La Tosta” Marilena Aufiero, carattere da vendere, energia e nello stesso tempo gioia di vivere e di scoprire, sperimentare e imparare, insomma…determinazione all’ennesima potenza!!!
Si lascia andare solo nel dovuto riconoscimento, ma abbandonandosi all’ironia scherzosa specifica che è stata l’unica iniziativa subìta, ad Antonio Pesce, enologo di Cantina Bambinuto di aver individuato nella vigna Picoli il crù che le ha dato i migliori risultati.
La miniverticale di Marilena contempla quattro annate di Greco di Tufo “Picoli”, la 2011, 2010, 2009 e 2008. bellissimi vini, sicuramente non banali, qualcuno ancora “un po’ indietro, come osserva Giampaolo Gravina confermando la vocazione del greco all’invecchiamento, qualche altro, 2008 e 2009, molto tipici e rustici grazie all’uso della scarsa tecnologia in possesso all’epoca.
Dopo qualche minuto d’aria sulla porta della cantina, insieme a Veronika Crecelius di Weinwirtshaft, che ci ha dato dei prezioni consigli sui nostri limiti nella comunicazione del vino, la bella serata si chiude con un bouffet di ottimi salumi e formaggi irpini, una pasta e patate alla provola, particolarmente gradita da Raffaele Troisi ;-)) e uno spezzatino di maiale in umido, e Raffaele Pagano (Joaquin) che teneva banco (come al solito), combattuto tra due diverse appartenenze della sua vita!!!
Ah, c’erano anche i torroncini allo strega di Benevento, giusto per incominciare a farci…la bocca!!! Ma il distillato(mele cotogne e vino greco) “Gre.cò” di Marilena, servitoci in abbinamento, ci tengo a dirlo, Sovrastava di gran lunga…i torroncini beneventani…;-))
Dimenticavo, la notizia è…che Cantina Bambinuto entra a pieno titolo nel consorzio Diversi Vignaioli…
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