Mistral Zero -Ittiturismo a Bagnara Calabra
Viale Vittorio Emanuele
Tel. 320- 2675198
Aperto a cena. Chiuso il lunedì
di Carmen Autuori
Siamo sempre più convinti che la Salerno – Reggio Calabria sia da percorrere senza fretta, lasciandosi trasportare dalla grande bellezza dei monti che si alternano alle fertili pianure fino ad arrivare, man mano che ci si avvicina alla punta estrema dello Stivale, a paesaggi marini che tolgono il fiato. Ma non solo: ogni uscita è uno scrigno di tesori gastronomici. Locande, trattorie, osterie, ma anche ristoranti d’impronta contemporanea, portano a tavola l’immenso patrimonio di biodiversità della Campania a sud di Salerno, della Basilicata e della straordinaria Calabria.
A pochi km dall’uscita di Bagnara Calabra, una delle ultime prima di arrivare a Reggio Calabria, Federica Ferrazzo, Martino Latella e Rocco Bonanno hanno deciso di investire in un progetto di grande valore: l’osteria di mare Mistral Zero – Ittiturismo in collaborazione con la OP La Perla del Tirreno, organizzazione impegnata oltre che nella pesca sostenibile – intesa come rispetto del fermo biologico e tiraggio giusto con le tradizionali feluche – anche nell’offrire ai turisti un esperienza immersiva che parte dalla barca e termina a tavola dove è possibile degustare il pescato del giorno proveniente esclusivamente dalle acque locali.
Mistral Zero è il progetto estivo di Osteria Zero inaugurata a Taurianova nel 2021 dai tre giovani soci.
<<Prima che soci, noi siamo soprattutto amici – spiega Federica che si occupa della sala e della gestione del ristorante -, a dire il vero Martino è mio marito, mentre con Rocco abbiamo un rapporto quasi fraterno da quando ci siamo ritrovati a Roma a lavorare nello stesso ristorante per arrotondare le entrate. Martino è autodidatta, studiava economia e commercio ma la sua passione è stata sempre la cucina, mentre Rocco si era già formato presso importanti ristoranti esteri e aveva frequentato vari corsi professionali. Fu proprio a Roma che nacque l’idea di creare qualcosa di nostro, era il 2017>>.
Tra lungaggini burocratiche varie e problemi organizzativi bisognerà aspettare ben quattro anni per l’apertura, ma questo lasso di tempo non è trascorso invano, Latella e Bonanno si ritrovano a lavorare da Quafiz di Nino Rossi.
<<L’attenzione alla sostenibilità è il perno su cui è incentrata la nostra idea di ristorazione – precisa Federica -. Per esempio, a Taurianova abbiamo adattato uno stile di cucina che va verso il vegetale acquistato presso piccoli produttori del circondario, per i salumi ci riforniamo in Aspromonte, mentre i latticini sono quelli del caseificio Il Granatore a Palmi. Nel menù è spesso presente la selvaggina, la cacciagione e tanto maiale. La nostra è una proposta contemporanea, senza troppe spinte in avanti, che si mantiene saldamente ancorata al territorio>>.
Da questi presupposti nasce Mistral Zero e la collaborazione con La Perla del Tirreno: l’intento è quello di portare a tavola esclusivamente i prodotti delle leggendarie acque dello Stretto di Messina, da sempre famose per il pesce spada, tra i miraggi della Fata Morgana e le mitologiche insidie di Scilla e Cariddi.
Originale la scelta del luogo, Mistral Zero si trova all’ ultimo piano di una palazzina costruita quasi sulla spiaggia “perché volevamo che i nostri sguardi e quelli degli ospiti si perdessero nei magnifici tramonti”, dice Federica.
Il locale è formato da una saletta intima e da due verande, una sul mare, appunto, e l’altra verso i monti. Gli arredi di stile moderno, pulito ed elegante, sono nei toni marini, con qualche tocco di colore, così come la mise en place.
In sala, oltre a Federica, Cristina Cedro, appena diciannove, mentre in cucina troviamo Martino che si occupa dei primi e del pane (i lievitati sono un’altra delle sue grandi passioni) mentre Rocco è addetto ai secondi. La materia prima di mare proviene tutta dalla OP La Perla del Tirreno e non si limita al pesce spada. Secondo la stagione non è difficile trovare il luvero imperiale, pesce di fondale le cui carni sono particolarmente delicate che può raggiungere un peso di circa ottanta chili, la lampuga, il pesce castagna, magnifiche alalunghe e, naturalmente, il pesce spada più buono.
I fornitori del vegetale restano gli stessi di Taurianova così come i latticini de Il Granatore di Palmi. I primi sono prevalentemente di pasta fresca, realizzati con farine integrali. L’attenzione allo spreco è quasi maniacale: del pesce non si getta via niente, compreso il midollo del pesce spada.
Cosa si mangia da Mistral Zero
Insieme all’ amuse bouche, una tartelletta ripiena di parmigiana di melanzane, si inizia con il pane e il burro montato de Il Granatore: vi consigliamo di non cedere troppo alla gola data la bontà dei pani, sia bianco che integrale, e delle sfogline realizzate con l’esubero di pasta madre che esaltano ancora di più il gusto delicato dello straordinario burro di bufala, anche se sappiamo che sarà difficile.
Il gambero rosso e viola con spuma di nocciole e tartufo è un piatto dolcemente nostalgico, ricorda le montagne che fanno da sfondo a Taurianova.
Sintesi perfetta il carpaccio di alalunga con le susine. Questo tipo di carpaccio spesso viene arricchito con il succo di agrumi che, però, il più delle volte va a coprire il gusto delicato del pesce rendendo il piatto squilibrato al palato. E questo Rocco lo sa bene. Qualche foglia di basilico a dare freschezza.
Straordinario il midollo di spada gratinato con mollica di pane e buccia di limone: il manifesto dell’idea di cucina di Mistral Zero.
Il piatto forte, così come da Osteria Zero, resta il gelato alla senape cavolo rosso. L’uso del gelato in cucina affascina i due chef che lo propongono, quando è stagione, anche ai funghi porcini.
Un po’ al di sotto delle aspettative il tagliolino integrale con gambero rosso affumicato, limone e finocchietto marino. Avremmo preferito una pasta secca che essendo più neutra avrebbe meglio esaltato l’eccellente condimento.
Il gusto deciso della lampuga trova il giusto equilibrio con la dolcezza delle nocciole e la delicatezza della concassè di zucchine, le ultime, dell’orto.
Magnifico il dessert: Millefrolle con cioccolato bianco e un’idea di crema al limone. Certamente di esecuzione complessa (si pensi alla sottigliezza della frolla), il dolce rivela la grande tecnica degli chef acquisita nel corso degli anni.
Il progetto Mistral Zero prevede anche una proposta veloce. Al piano terra della stessa palazzina c’è Porto Zero Seafood. Qui è possibile consumare il classico panino con la cotoletta di pesce spada, oppure quello con polpo in umido, crema di pecorino e rucola. Immancabili i supplì al pesce spada.
Il rapporto qualità prezzo è imbattibile: per il menù degustazione di 9 portate si spendono 60 euro a fronte di una materia prima di altissima qualità.
Mistral Zero -Ittiturismo
Viale Vittorio Emanuele
Bagnara Calabra
Tel. 320- 2675198
Aperto a cena. Chiuso il lunedì
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