Uve: negroamaro
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Curiosando fra cantine, mi è capitato di assaggiare un prodotto davvero interessante in quel di Cutrofiano nel cuore del Salento presso l’azienda Vinicola Palamà.
La realtà è di quelle familiari: il mestiere di vignaiuolo viene tramandato da tre generazioni e dagli anni ’90 impostato in maniera scientifica con l’ausilio delle moderne tecniche di vinificazione.
Della discretamente ampia offerta di etichette dell’azienda ho da smepre apprezzato il Metiusco rosso, l’ottimo Metiusco rosato e il Mavros (negroamaro invecchiato in barrique).
Il 75 (vendemmie recita il sottotitolo) nasce come bottiglia d’eccellenza destinata a omaggiare i distributori nazionali ed esteri del marchio Palamà in occasione appunto delle 75 vendemmie dell’azienda di famiglia.
L’idea, come ogni buon proposito del marketing desidera, nasce dal prodotto: le uve di negroamaro sono selezionate nelle vigne di età media 35 anni con una produzione per ettaro che non supera i 70 quintali. Subito dopo la fermentazione “tumultuosa” il vino affronta la malolattica in barrique per poi passare un periodo di assestamento di circa quttro mesi in acciaio.
Nel calice si mostra dotato di un bel rosso rubino con riflessi che tendono all’amaranto. Al naso bisogna pazientare un po’ benchè si capisca da subito che è di vivace intensità. Pian piano si scoprono effluvi di confettura di ciliegie, sanbuco e fiori rossi dolci.
L’ingresso in bocca è “muscoloso”: morbido e caldo ma anche sapido e piacevolmente tannico. Nonostante acidità e persistenza siano nei valori medi, regala una piacevole sorpresa al palato: emergono quasi dal nulla e in sordina decisi e netti aromi di cioccolato piccante e cannella davvero appaganti (quel genere di sensazioni che ti fa riprendere la bottiglia in mano per memorizzarne l’etichetta).
Il 75 prodotto in sole 7 mila bottiglie su una produzione totale aziendale che ammonta a circa 250 mila unità, al momento rappresenta un piacevole esperimento fatto dall’azienda, che ha già dichiarato, considerato il favorevole impatto con il pubblico, che inizierà a breve una produzione (con altra etichetta evidentemente) questa volta permanente utilizzando la stessa ricetta.
Nel frattempo se non riuscite a trovare la rara etichetta tra gli scaffali dei vostri enotecari di fiducia potete sempre scegliere tra il Metiusco rosso e il Mavros per avere un’idea di sintesi (ma solo l’idea) di cosa può essere il 75 (o il suo successore).
Per concludere questa scheda\esperienza, va sottolineata la totale disponibilità della famiglia Palamà nel confrontarsi ad ogni occasione con il consumatore senza pregiudizi e senza puzza sotto il naso con l’umiltà tipica di chi ha capito che a “comandare” è il consumatore.
Questa scheda è di Daniele Cirsone
Sede aCutrofiano, via A. Diaz, 6. Tel. e Fax +39 0836 542865 www.vinicolapalama.com
Vitignii: negroamaro, montepulciano, primitivo, verdeca, malvasia bianca, malvasia Nera, bianco d’Alessano.
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