di Adele Elisabetta Granieri
Come rinnovare immagine e gusto dei vini pugliesi pur mantenendoli legati alla propria storia? È questa la scommessa della linea “12 e mezzo”, portata avanti con tenacia e caparbietà da Marzia, Angelo e Francesca Varvaglione, quarta generazione dell’azienda. Come tutti i rinnovamenti di successo, è la storia di tre giovani che hanno lasciato la Puglia per investire nella propria formazione, ma con l’idea ben salda di tornare a casa, per apportare nuova linfa. Marzia e Angelo hanno un background economico e si occupano del marketing, Francesca sta terminando gli studi di enologia ad Udine, pronta per affiancare papà Cosimo in vigna e in cantina.
Il 1921 segna la prima vendemmia dei Varvaglione. Da allora non sono mai mancati traguardi ambiziosi da raggiungere e grandi sfide da vincere: “12 e Mezzo” rappresenta la volontà di rinnovarsi attraverso la nuova generazione, creando una linea nuova che vada nella direzione dei Millennials, un pubblico giovane che ama bere vini leggeri, attratto anche dall’immagine e dal packaging accattivante. Da qui l’esigenza di un ringiovanimento che, partendo dall’abbassamento della gradazione alcolica proposta – 12,5 vol, appunto – non dimentichi di valorizzare e reinterpretare la cultura enologica pugliese. I vini “12 e Mezzo”, infatti, sono tutti a base di vitigni autoctoni locali: Malvasia Bianca, Negroamaro, Primitivo e Malvasia Nera.
Calici che possiedono caratteristiche tali da renderli vincenti nel gioco dell’abbinamento con il cibo, da portare a tavola quotidianamente senza remore. Dalla pizza al sushi, senza disdegnare le preparazioni casalinghe semplici e leggere: se il bianco è una “safe bet”, i rossi sono la vera sorpresa quanto a versatilità.
Le etichette, dedicate ai tessuti classici della moda made in Italy, rispecchiano appieno il contenuto della bottiglia: fresco, accattivante e disimpegnato, sebbene legato alla tradizione.
Ma vediamo i vini nel dettaglio:
– Malvasia Bianca del Salento Igp 2017
Vendemmiato in doppia raccolta (vendemmia verde e poi vendemmia tardiva), per preservarne freschezza e intensità di profumi, si dipana sulle note di melone bianco e mango, con delicati richiami di gelsomino. Il sorso è fresco, di bella acidità, con un piacevole finale sapido.
– Rosato del Salento Igp 2017
A base di Negroamaro, vinificato attraverso criomacerazione e fermentazione anaerobica per preservare una leggera quota di anidride carbonica. Ne deriva un vino leggermente mosso, dai profumi di lamponi freschi, delicate note floreali e richiami di erbe aromatiche, con un sorso dalla beva disimpegnata
– Malvasia Nera Igp 2016
è la new entry della linea, un vino dai profumi intensi di iris e violetta, seguiti da sbuffi di pepe nero e chiodi di garofano, con un sorso fresco e succoso che chiude con una piacevole nota speziata.
– Negroamaro del Salento Igp 2016
Negroamaro fresco e beverino, che prevede un brevissimo passaggio in tonneau per smussare gli spigoli. Sa di frutti di bosco e pompelmo rosa, con rinfrescanti richiami balsamici ed una delicata nota di noce moscata che si ritrova anche nel sorso, fresco e dal piacevole finale sapido.
– Primitivo del Salento Igp 2016
Primitivo rivoluzionario, che gioca in freschezza e bevibilità, conservando pienezza del sorso, avvolgenza e struttura. Le note di marasca, sottobosco e cardamomo si arricchiscono di sentori di cacao e tabacco da pipa, dati dal passaggio di 6 mesi in barriques di legno americano.
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