100 Italian Best Rosé. I primi dieci rosati italiani da non perdere questa estate

Pubblicato in: I vini da non perdere

Il podio 2024 di 100 Best Italian Rosè

di Adele Elisabetta Granieri
Per la prima volta i bianchi e i rosati rappresentano, messi insieme, oltre la metà del consumo globale di vino, con i rossi che invece calano nell’indice di gradimento degli appassionati, secondo quanto riferisce l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv).
Guai a relegarlo nella categoria da aperitivo o piscina, il rosa, con le sue molteplici sfaccettature, va con tutto, grazie alla freschezza e ai tannini contenuti, che lo rendono da una parte meno acido e più morbido dei bianchi ma dall’altra meno strutturato dei rossi e meno astringente. Proprio queste sue caratteristiche rendono il rosato la soluzione ideale in ogni contesto, in grado di reggere l’accostamento con quasi tutti i cibi, persino con le pietanze più difficili da abbinare al vino, come quelle dal profilo aromatico amaro, come asparagi o carciofi. È il vino per la pizza: grazie all’intesa perfetta con il pomodoro, di cui bilancia la tendenza acidula, l’abbinamento di un rosato con le classiche pizze rosse è perfetto e abbraccia anche la mozzarella, i condimenti a base vegetale e i salumi.
L’immagine del rosé sta cambiando, ormai è considerato una tipologia di vino con una sua spiccata personalità e i suoi codici di gusto ben definiti. Per leggerne le tendenze c’è la guida online 100 Best Italian Rosé (https://www.100bestitalianrose.it/), appena presentata nell’edizione 2024 in occasione di Vitigno Italia a Napoli. La guida, fruibile online gratuitamente, offre un’indicazione chiara e ampia mettendo in fila i migliori rosati d’Italia.
Con il Sud (Sicilia, Abruzzo e Puglia) in prima linea, ecco svelate le dieci etichette che si sono guadagnate le posizioni più alte in classifica, selezionate attraverso degustazioni svolte rigorosamente alla cieca dai curatori.
1) Bonavita
Terre Siciliane Rosato IGT 2023

Il rosato più buono d’Italia esprime tutta l’intensità della sua terra, la Sicilia, con un blend di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Nocera che profuma di melograno, amarena ed erbe mediterranee, con una nota iodata che fa da preludio a un sorso di grande personalità.
2) Cerulli Spinozzi
Cortalto Cerasuolo d’Abruzzo DOC Superiore 2023

Cerasuolo d’Abruzzo che esalta la potenza e la complessità del Montepulciano con note originali di polvere di caffè, marasca e soffi di peonia, dal sorso fresco, verticale e lungo.
3) Cantina Coppola 1489
Li Cuti Alezio Rosato DOC 2023

Un delizioso rosato salentino a base di Negroamaro, dai profumi ammalianti di amarena e scorza di agrumi, dal sorso pieno, succoso e salino, estremamente invitante.
4) Cantine Maugeri
Contrada Volpare Etna Rosato DOC 2023
Nasce alle falde dell’Etna questo affascinante rosato a base di Nerello Mascalese, che intriga con profumi stratificati di zagara, arancia rossa, sottili rimandi iodati e una tensione acido-sapida che ravviva il sorso.
5) Cantina Le Macchie
Il Bandolo della matassa Lazio Rosato IGP 2023
Rappresenta egregiamente il Lazio questo vino, frutto di un blend di Sangiovese e Montepulciano, intrigante nei profumi e dal sorso teso e saporito.
6) Tenuta delle Ripalte
Costa Toscana Rosato IGT 2023
Dall’isola d’Elba, un rosato da uve Aleatico, espressivo nei suoi richiami di rosa canina, frutti rossi ed erbette, appagante ed equilibrato al palato.
7) Muri Gries
Alto Adige DOC Lagrein Rosato 2023
Nasce nella Tenuta-Convento di Bolzano questo Lagrein in rosa dal bouquet di fragolina di bosco ed erbe officinali, dal sorso fresco e dinamico.
8) Ciavolich
Fosso Cancelli Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2022
Un Cerasuolo autentico, che affascina per i richiami di frutta rossa, un deciso timbro balsamico e un sorso pieno e carnoso.
9) Le Fraghe
Ròdon Chiaretto di Bardolino DOC 2023
Dalle sponde del Garda, Ròdon è un blend di Corvina e Rondinella che offre un un assaggio dissetante con eleganti profumi di piccoli frutti rossi e acqua di rose.
10) Famiglia Statella
Etna Rosato DOC 2022
Da uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio coltivate sull’Etna, prende vita questo vino dall’intenso timbro minerale, con un sorso rigenerante, dal lungo finale salino.


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