Polemiche estive. Dieci punti di vista, da leggere sotto l’ombrellone

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

di Marco Contursi

1) Il forte caldo e la carenza idrica. Fa caldissimo, non piove, ergo manca l’acqua. Sono anni che ogni estate è peggio ma chi governa (a tutti i livelli) fa poco o nulla per prevenire l’emergenza idrica. Reti colabrodo, scarsa manutenzione dei bacini e la conseguenza che l’agricoltura paga il prezzo più alto. E sarà sempre peggio.
La soluzione? Non lavarsi. Mai. E poi tutti a trovare Sindaci e Assessori..

2) Meno presenze nei luoghi di villeggiatura. In Cilento e Salento quest’anno molti lamentano un calo degli affari. Bene, ma non calano i prezzi, anzi. Tra chi mette il coperto a 5 euro e una focaccia con la mortadella a 8 euro, chi prende più di 50 euro per due lettini ed un ombrellone o 25 euro per uno spaghetto a vongole, c’è da sbizzarrirsi. Il Cilento ha prezzi troppo altri rispetto ad altri territori e le persone preferiscono spostarsi. Se lo capiscono gli operatori turistici, bene, sennò sarà sempre peggio. Con conseguenti lamentele di calo degli affari ogni anno.

La soluzione?  Spiaggia libera, Peroni ghiacciata nella borsa frigo e mega frittatona di maccheroni che ci fai pranzo-cena e colazione del giorno dopo.

3) Sagre troppo care. Le sagre stanno esagerando. Ieri ad una ho trovato questi prezzi: cavatelli 8 euro. Tagliata 15 euro. Patate cunzate o fritte 5 euro. Dolci 6 euro. Praticamente i prezzi di un ristorante, solo che alla sagra dovevo fare la fila, prendere un vassoio e cercare un posto su un tavolo traballante. Il bagno era uno scomodissimo e sporchissimo bagno chimico.

Ma se permettete, a sti prezzi o si è scemi o si va in trattoria.  Ma le sagre sono piene, ergo….

4) Non si trova personale, soprattutto di sala. Tranquilli. Non si troverà per molto tempo. I giovani non sono più interessati a fare il cameriere come lavoro a tempo pieno, al massimo qualche week end per racimolare un po’ di soldini per una vacanza, d’altronde vedono loro coetanei diventare famosi e ricchi con qualche video scemo su tik tok, perché mai dovrebbero lavorare, sacrificando sabati e domeniche, per uno stipendio spesso non congruo, magari facendosi il mazzo sotto il sole? Eh sì, perché ancora sento di stipendi ridicoli, o comunque non adeguati al costo della vita. Ma spesso i locali stessi sono in crisi e di più non possono dare, un circolo vizioso che al momento non vede soluzione. Si galleggia e si continuerà a farlo. Con qualche eccezione. Punto.

Ora scusatemi che vado a provare il tutù per fare l’ultimo balletto per tik tok….

5) La gente che vuole mangiare all’aperto.  Arriva l’estate e alla gente prende una frenesia assurda di mangiare all’aperto, basta che vedono un tavolo fuori e non capiscono più nulla. Ma, “fuori” non significa in un giardino fiorito o sotto una pergola di limoni, ma sul marciapiede, in uno stallo delle strisce blu, in una curva. Pieni di moscerini e zanzare. Giuro, ho visto tavoli i cui avventori potevano darsi il cinque con i guidatori delle auto che passavano a meno di 20 cm da loro. Innanzitutto queste persone mangiano coi tubi di scappamento praticamente nel piatto, corrono il rischio di essere travolti se una auto sbanda di pochi centimetri e soprattutto si muoiono di caldo poiché quando la temperatura sale, anche all’aperto, a meno che non sei sopra i 600 metri, la situazione è afosa. Ancor più se sei vicino all’asfalto, che rilascia calore per ore. Molto meglio una sala chiusa e climatizzata.  Ma la gente questo non lo capisce.
Prima o poi, giuro che “uno scuzzetto (schiaffetto dietro la nuca)” stile Amici Miei lo devo dare a uno di questi avventori, restando comodamente seduto nella mia auto e poi gli condisco l’insalata di mare, con un pizzico di idrocarburi, dando una bella accellerata alla mia 4 cilindri (che in realtà non ho..).

6) La comunicazione del food anche in estate è e sarà sempre più scadente. Qui il discorso è semplice, la comunicazione per gran parte è sui social e sui social i più bravi sono i giovanissimi. Ma non sono altrettanto bravi a riconoscere la qualità per ragioni innanzitutto anagrafiche. Poi aggiungici che molti di loro prendono soldi per pubblicizzare e che i locali recensiti sono quasi tutti di Napoli o Caserta e provincia. Ergo continueremo ad essere invasi da segnalazioni di posti dove se vado io mi intossico,quindi non vado, ma tanti ci vanno. Amen.

Dove si mangiano i più buoni culu-rgiones? E vieni appress a me….

7) I cornetti delle cornetterie notturne fanno schifo. I cornetti che vendono la notte fanno pena: mosci, con grassi vegetali e creme improponibili. Ma a chi li compra non interessa, ergo continueranno ad essere così.

Ma mi domando, se il cornetto è al lampone e quindi rosso, scaccia pure la sfiga?????

8) La Nerano è dovunque. Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, la nerano ci perseguita, sotto forma di pasta, pizza, frittatina, crocchè ed anche cornetto e bombolone. Che tu vada sul rifugio regina Margherita (rifugio più alto d’Europa) o sul lido di Punta pesce spada (punto più a sud d’Italia), una nerano ti tocca sempre, con immancabili esperti della “vera “ ricetta.

Che Pupetto di Sirignano non riposi in pace…

9) La mozzarella di bufala andrebbe mangiata in inverno. Le bufale fanno più latte in inverno, la gente vuole la mozzarella in estate. Senza soffermarmi su come si risolve sta cosa, io trovo che la mozzarella di bufala in estate sia meno buona, in generale. Anche da chi normalmente la fa buonissima, ed è in provincia di Caserta, con buona pace di chi da anni sostiene che le migliori siano nel salernitano….        A proposito, mozzarella di bufalA, hamburger di bufalO, e non vi sbagliate, anche perché se provate a mungere un bufalo…

10) Il migliore gusto di gelato di questa estate ( e mi sono mantenuto basso..) è il cru di Criollo di Angelo Napoli. Ma gli “esperti” continuano a portare avanti altri professori del cono…..meglio così, che almeno lo trovo sempre.

De gustibus non disputandum est….sì, ma vouje nun capit manc…..


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