Se la storia di Diego Vitagliano avesse una colonna sonora, sarebbe senz’altro “Il ragazzo della via Gluck “di Celentano, perché Diego Vitagliano, classe 1985, napoletano verace, muove i primi passi nel mondo dell’arte della pizza già a 16 anni. A pochi giorni dal clamore della premiazione 50 Top Pizza World a Napoli, che lo ha visto primo con Francesco Martucci, dedichiamo uno special a questo ragazzo partito 20 anni fa alla conquista del mondo…
Con tanta voglia d’imparare Diego, nel 2003, “ va a bottega” da Salvatore Esposito, (scuola Trianon) allora pizzaiolo di Carmnella, storica pizzeria napoletana popolare, oggi gestita dal figlio Vincenzo che ha portato la pizzeria a livelli d’eccellenza. Al principio Diego consegnava soltanto le pizze, in giro per li quartiere con il motorino, tutti lo conoscevano e gli volevano bene. Suo padre l’aveva indirizzato (o meglio, obbligato visto il carattere diciamo “ribelle” di Diego da adolescente) al mondo della pizza, gli aveva detto: ”se fai il pizzaiolo non resterai mai senza una fatica, se lasci il posto non tornare più a casa”.
Diego era già molto curioso e, appena poteva, si soffermava davanti al bancone “rubando” il mestiere” con gli occhi. Ancora oggi, dopo oltre 20 anni, ricorda ogni singolo palazzo dove consegnava le pizze. Vincenzo Esposito si rese conto subito che quel ragazzo possedeva una marcia in più ed è riuscito a trasmettergli curiosità, entusiasmo e passione, che peraltro, Diego aveva già dentro di sé. Dopo qualche anno come fattorino e fac – totum («ho lavato anche i piatti, pulito i bagni, facevo un po’ di tutto, la vera gavetta, quella che i giovani non hanno più voglia di fare, e lo dico con consapevolezza, perché anche i ragazzi che vengono da me la prima cosa che fanno è farsi un selfie da postare sui social, per far vedere che lavorano da Vitagliano…»), Diego è pronto a lasciare Carmnella, con la qualifica di apprendista pizzaiolo. La sua strada prosegue come rosticciere da Leopoldo, le ossa cominciano a formarsi da Franco al Corso Lucci e poi ai Camaldoli presso il ristorante – pizzeria Il Monaco. Nel 2014 approda alla pizzeria 18 Archi di Pozzuoli dove arriva il primo articolo di questo blog.
Nel 2016 la prima apertura di 10 Diego Vitagliano a Pozzuoli, (giusto per ricordare il nostro Santo Diego Armando Maradona), il locale è subito troppo stretto e ad aprile 2018 apre la sede di Bagnoli: è subito boom. Nel 2019 Diego raddoppia a Pozzuoli, la terra del cuore, stavolta è una sede grande con una spettacolare terrazza affacciata sul mare dei Campi Flegrei. Nel 2022, uscito indenne dalla pandemia, Diego rinnova completamente la sede di Bagnoli arrivando a 1300 mq.
Mercoledì 13 settembre – racconta Diego – ho voluto ricordare tutta la mia vita, così ho preso l’ auto e sono andato nel quartiere dove ho iniziato le mie prime esperienze lavorative, alle “case nuove alla Ferrovia”. Mentre guidavo, mi fermavo a pensare e ricordavo ogni singolo palazzo dove consegnavo le pizze ed ogni bottega dove facevo la spesa per la pizzeria. Insomma ho provato una sensazione incredibile. Non potevo non fermarmi da Carmnella, dove ad ogni parola mi brillavano gli occhi. “Vincenzo facciamo una pizza?” Proprio come quando ho iniziato, lui l’ ha fatta ed io l’ho cotta (brividi). Subito dopo sono passato per il mio quartiere, “ O buvero” (Borgo S.Antonio Abate), mi vedevo ancora scugnizzo, correre tra bancarelle, panni stesi, un pallone tra i piedi, e rivedendo la mia vecchia scuola, il Don Bosco, mi batteva ancora il cuore. Ho fatto tutto questo giro per arrivare alla presentazione di 50 Top Pizza a palazzo Reale, in totale serenità, certo che qualsiasi cosa fosse successa, sarebbe stato comunque un successo; sono passati due giorni e sono qui, sul tetto del mondo, ma i piedi ben saldi sulla terra, pronto ancora a emozionarmi, a dare il meglio della mia persona, convinto che, se sono arrivato fin qui, lo devo alla mia squadra, alla mia famiglia e alle mie figlie Ilaria e Flora di 11 e 10 anni . Questo traguardo è il risultato del duro lavoro, della dedizione e della passione che ho messo nell’arte della pizza. Non sarei arrivato fin qui senza il supporto e l’apporto inestimabile dei miei collaboratori. Insieme abbiamo superato ogni sfida e siamo cresciuti giorno dopo giorno. Continueremo a dare il massimo, – continua Diego – per offrire a voi sempre esperienze uniche: questo è il solo modo che conosciamo per dire grazie di cuore, senza si voi tutto questo non sarebbe stato possibile.
Subito dopo la premiazione, le sue piccole l’hanno chiamato…“Papà sei il miglior pizzaiolo al mondo, ma per noi tu sei il miglior papà al mondo !”
Lunedì 18 settembre Diego ha organizzato una grande festa per ringraziare tutti i collaboratori, dalla cucina, alla sala, all’ufficio stampa e agli sponsor. Circa 250 i presenti (solo gli intimi), atmosfera assolutamente familiare, anche se dietro le quinte la regia di Diego è stata maniacale. Con lui i quattro soci compagni d’avventura: Marilena Neviller, Nico Ingrisano, Gianni Marinelli e Giuseppe Neviller.
Commosso ma sicuro di sé, il “discorso” di Diego accompagnato da un video-story:”ecco, una piccolissima pizzeria sul lungomare di Pozzuoli dove è nato il mio sogno. Dopo un anno e mezzo ne sono uscito distrutto e sconfitto, ma per fortuna, con gli amici di sempre al mio fianco, Antonio Scorza, Picione, Giuseppe e Cristian. Mi sono rialzato e proprio in quel momento – conobbi le quattro persone che sono diventate fondamentali per me – i miei quattro soci. Ricordo ancora il giorno in cui, uscendo dallo studio del notaio, dove avevamo fondato la nostra società, Gianni mi disse “ se mi stai a sentì, te faccio addiventà ‘o ‘rrè e Napule J Il sogno lentamente è partito, abbiamo aperto a Bagnoli, ma nel mio cuore conservavo una promessa: ritornare a Pozzuoli – la terra dove era partita la mia fortuna – con un locale bellissimo, enorme che è andato subito avanti come un treno, sono fioccati premi e riconoscimenti, come i Tre Spicchi del Gambero Rosso, ma l’obiettivo grande era quello che io e Antonio Scorza avevamo dal primo giorno… arrivare primi in Italia e nel mondo per 50 Top Pizza.
La mia vita è cambiata, dopo Pozzuoli, nel 2022 abbiamo ingrandito la sede di Bagnoli: un locale meraviglioso, 1300 metri quadri, praticamente un polo, di cui oggi si parla non solo in Italia ma nel mondo.
Subito dopo a fine 2022, un’avventura inattesa: dall’altra parte del mondo, in Qatar a Doha, “je che veng aint’ o’ buvero” (io che vengo dal Borgo di Sant’Antonio), ma siamo andati e, anche lì, da subito è stato un grande successo.
Lanciato questo progetto, siamo sbarcati a Roma, un altro grande sogno con la famiglia Malinconico che è qui. Aprire nella capitale ha significato spalancare una vetrina sul mondo.
Siamo arrivati ad oggi, eccoci siamo diventati la prima pizzeria al mondo, sono molto emozionato e ho dimenticato tutto quello che volevo dire!
Voglio però precisare le tante ragioni di questo successo: abbiamo una squadra incredibile, che si sacrifica dando il massimo ogni giorno; i nostri consulenti a 360 gradi sono fantastici; il nostro vero asso nella manica è la velocità nel fare le cose riflettendo, tutti ci rispondono in tempo reale. La rete ci ha fatto diventare grandi, il rispetto e l’alleanza che c’è tra di noi sono il nostro segreto. Tutti sono cresciuti con noi: consulenti, dipendenti e fornitori. Sono tutti qui stasera e voglio ringraziare anche la nostra impresa di pulizie, a loro il grande merito di far brillare i nostri locali. Non ce la faccio a ricordare tutti: siamo partiti in dodici, oggi siamo quasi 200! Poi vi chiedo “una pizzeria ha bisogno di un ufficio stampa?” Ebbene sì, il mio è instancabile, la mia p.r. non smette mai di parlare, Maronna mia e quanto parla! Applausi scroscianti, torta celebrativa, fuochi d’artificio, musica e tanta gioia negli occhi di questo scugnizzo napoletano che è arrivato sul tetto del mondo.
Poi vi chiedo “una pizzeria ha bisogno di un ufficio stampa?” Ebbene sì, il mio è instancabile, la mia p.r. non smette mai di parlare, Maronna mia e quanto parla!
Applausi scroscianti, torta celebrativa, fuochi d’artificio, musica e tanta gioia negli occhi di questo scugnizzo napoletano che è arrivato sul tetto del mondo.
L’onda delle emozioni non si esaurisce qui: dopo la premiazione il telefono di Diego squilla… dall’altra parte una voce “ Vecchio, sono Massimo, richiamami”. Avete capito bene, si tratta di Massimo Bottura che, in procinto di inaugurare il suo nuovo ristorante, “ Il Gatto Verde”, ha invitato a Casa Luigia a Modena, per un evento riservato, Diego Vitagliano, Francesco Martucci (ex aequo miglior pizzaiolo al mondo 2023) e Anthony Mangieri di “Una Pizza Napoletana” a New York ( migliore pizzeria in U.S.A, per 50 Top nel 2022 e terzo classificato nel 2023). Bottura gli ha chiesto la pizza “Come un Tortellino” ideata a inizio anno per omaggiare un piatto simbolo della cucina italiana:i tortellini con parmigiano burro e salvia. Diego, al momento della telefonata, era con Vincenzo Esposito: si sono abbracciati commossi senza parole.
La risonanza internazionale non si ferma qui: dall’Argentina arriva una chiamata per partecipare il 26 settembre a Buenos Aires, alla terza edizione del Campionato Pizzaioli, dedicato ai professionisti della pizza in America del Sud. Ospite d’onore, Diego è stato invitato per trasmettere ai partecipanti la sua storia ed esperienza. Il vincitore avrà come premio un viaggio in Italia e la possibilità di partecipare al Campionato Nazionale Pizza Doc.
Il nostro pizzaiolo (orgoglio per la città) ha un carattere riservato, parla poco e riflette molto, è un “ragazzo” che si è fatto da solo, con coraggio e talento. Al sud, è piuttosto comune, di fronte a un successo di questo calibro, trovare ragioni diverse per sminuire bravura, determinazione e capacità di adattarsi ai cambiamenti, ma qui parlano i fatti, in meno di 8 anni, le pizzerie 10Vitagliano, sono diventate 4 per un totale di circa 200 dipendenti. Il 2022 si chiude con il botto: a novembre Diego apre a Doha in Qatar su richiesta personale dello Sceicco Al Thani, attestandosi già un anno fa, ai primi posti nel panorama internazionale della pizza napoletana nel mondo.
Il 2023 porta due grandi novità: a marzo 10Vitagliano sbarca nella capitale, in Via Flaminia (dalle parti di Corso Francia).
La notiziona ghiotta però è un’altra… udite, udite! A breve Diego farà Bingooo! Apre a Napoli, in uno dei quartieri più antichi e iconici della città, Santa Lucia, una nuova e prestigiosa sede di 10Vitagliano.
La decisione è stata presa per andare incontro alle numerose richieste della clientela di città che – si sa – è pigra e non vuole arrivare fino a Bagnoli o Pozzuoli.
Giusto per chiudere (per il momento) con le novità, Diego ci racconta che è in cantiere un libro con storie di pizza, ricette dedicate ai clienti e profili di persone del mondo food per lui importanti.
L’avrete capito: Diego è instancabile, “dribbla” da vero “fantasista”, ogni giorno e supera tutto (persino la rapina nel 2018), cercando di assicurare la sua presenza a cadenza regolare in tutte le sedi e, soprattutto, è molto attento alle esigenze e richieste dei clienti, nei locali e nel mondo social. L’attenzione in cucina e in sala è maniacale ovunque: in tutti i locali ogni pizza si ferma al pass, sotto la lampada a infrarossi, viene alzata per controllare che non sia bruciata e rifinita con eventuali ingredienti fuori forno,(se qualcosa non va la pizza torna indietro). Il ruolo della Sala riveste un’importanza fondamentale per Diego che investe continuamente in formazione, non a caso insieme con il riconoscimento di Miglior Pizzaiolo al mondo 2023, è arrivato il riconoscimento “Goeldlin Best Service. Il numero uno al mondo ama fare squadra con i suoi colleghi, (all’ingresso delle pizzerie ci sono i libri degli altri pizzaioli napoletani e non) per i quali nutre stima e rispetto senza alcuna velleità di concorrenza. Vitagliano partecipa e crea molti eventi: a breve a Bagnoli andranno in onda serate dedicate ai produttori di vino con la Resident Sommelier Eleonora Rescigno.
Anche la formazione in cucina è importante, al momento è in atto una collaborazione stabile con lo chef stellato di Caracol Gourmet, Angelo Carannante a Bacoli.
La squadra di Bagnoli è storica e inossidabile: Antonio Scorza l’amico pizzaiolo da sempre con Diego, la direzione della sala è sotto l’attenta e sorridente guida di Valentina Chiocca e Giuseppe Andreozzi, la responsabile del servizio alle birre è Valeria Crisanti. In tutti i suoi locali Diego valorizza molto la professionalità femminile; la sostenibilità e la cura del dettaglio regnano sovrane ovunque: la mise en place è realizzata anche con materiali da riciclo, il ciclo della differenziata è completo, anche i cartoni per la pizza d’asporto sono realizzati con materiali assolutamente resistenti al calore, per garantire la qualità della pizza anche a domicilio.
Scendiamo un po’ nei particolari: parliamo dei locali, degli impasti e delle pizze. La pizzeria di Bagnoli – la Ferrari del gruppo – è la più grande di tutte: su tre piani, completamente rinnovata nel 2022, 1300 mq., un vero tempio dedicato alla pizza e ai lievitati.
A Pozzuoli . un locale di 700 mq divisi tra terrazza e interni (280 coperti, 100 interni e 180 esterni), con affaccio unico sul mare e sull’ex area industriale Sofer dei Campi Flegrei. Dalla magnifica terrazza si può ammirare Capri, Capo Miseno e il Porto di Baia a Bacoli.
L’ultima arrivata, la quarta sede nella capitale è un elegante palazzina a due piani con 650 coperti e tanto di giardino e dehor.
«Sono del parere – continua Diego che è un fiume in piena – che la pizzeria, qualunque essa sia, debba rimanere sempre una “pizzeria”, non può avvicinarsi all’offerta di un ristorante di alto livello, deve mantenere la sua autenticità, anche nella proposta delle pizze, sono un tradizionalista, (il suo slogan recita: “ Una pizza contemporanea che non dimentica la tradizione napoletana”), mi piace la Margherita su tutte (con il fiordilatte, non la bufala) e anche, per esempio, la Capricciosa, ma con i prodotti di stagione, come i funghi a settembre o i nuovi carciofi, come propongo a Roma, la Giudia. ‘Io le mie pizze le faccio in base ai miei ricordi, perché ho avuto la fortuna di crescere con una nonna che sapeva cucinare benissimo, le ricette della tradizione napoletana sono tutte presenti nel menu, rivisitate sulla pizza, come: il ragù, la genovese, la carne ripassata, in primavera la pasta e piselli nella frittatina e molto altro”.
Diego la pizza la porta nel cuore, un ‘autentica passione per gli impasti e le idee molto chiare su come deve essere la sua pizza. A cominciare dall’impasto: indiretto con pre-fermento di tipo 1 bio, lievitazione di 36 ore, alta idratazione e bassissimo quantitativo di sale, (utilizzando tecniche diverse da quelle abituali, come quelle che si utilizzano per il pane, gli impasti indiretti con biga o “poolish”), fino al cornicione pronunciato, “a canotto” (come la pizza del Vomero di 50 anni fa) per ottenere una pizza leggera e altamente digeribile, morbida e con un pò di croccantezza. Quando nel 2011, Diego cominciò la sperimentazione insieme con Carlo Sammarco, i due vennero tacciati di pazzia, di inseguire solo una moda, di voler addirittura distruggere la pizza napoletana.
Quest’approccio è ancora oggi la base del lavoro quotidiano di Diego Vitagliano, sulla digeribilità della pizza, la conoscenza delle farine da utilizzare, dei processi enzimatici e degli shock termici degli impasti, riuscendo a mantenere, in tutte le pizzerie, elevatissimi standard qualitativi, anche in condizioni di stress (week end e sold out come spesso accade). Per questo motivo possiamo dire che Diego è un modello della nuova generazione di pizzaioli napoletani capaci di coniugare modernità e sapienza antica.
Oggi, dopo i massimi riconoscimenti ricevuti, Diego Vitagliano e le sue 10 stanno vivendo una maturità completa e consapevole. Secondo 50 Top Pizza 2023: “Alcuni pizzaioli giocano altri campionati, si può dire che Diego Vitagliano è uno di questi. Il numero 10 gli si addice pienamente, ormai nel pieno della sua maturità, da vero campione offre nella sua pizzeria un’esperienza qualitativamente alta, mai seduta. Tutta il piano della pizzeria di Bagnoli è stato ristrutturato, trasformato in un elegante salotto con bancone per i cocktail. Sono decine i feedback entusiasti di un posto che è diventato alla moda grazie alla frequentazione di gente di spettacolo e giocatori. Ma i prezzi restano popolari ed è sempre pieno, il quartiere ha adottato subito questa novità. Le sue pizze sono leggere e di alta digeribilità, condite sapientemente e con equilibrio. Un uso degli olii ben gestito esalta le farciture frutto di un ricercato lavoro gastronomico. Ottimi i fritti. L’ambiente è luminoso e confortevole, una squadra di sala perfettamente rodata, in cui spicca la presenza femminile, offre un servizio elegante e moderno, direi da ristorante stellato. La cantina è all’altezza dell’esperienza che merita il viaggio grazie alla competenza della sommelier.”
Tutti i prodotti utilizzati rispettano la stagionalità e sono di alta qualità, scelti tra i migliori produttori e artigiani. Un vero e proprio racconto del territorio campano: carni fresche dai Campi Flegrei dall’azienda agro – zootecnica dei fratelli De Gennaro, salumi dall’azienda agricola Bettella, i formaggi freschi e i latticini sono tutti campani. Uniche eccezioni sono l’olio, che è quello extra-vergine d’oliva pugliese del Frantoio Muraglia e la farina del Molino Grassi di Parma. I Forni sono Moretti. Tutta la linea di pomodori, pesti e frutta secca sono a marchio 10Pizzeria e provengono da Terramagna Lab, un progetto di piccoli produttori campani.
In tutte le pizzerie, un’attenzione speciale è dedicata al gluten – free che vanta un comparto e un pizzaiolo a se stanti, e anche alle diverse intolleranze o regimi alimentari, ad esempio non è necessario richiedere la mozzarella senza lattosio, perché è sempre disponibile. La sapienza anche in questo campo non fa affatto rimpiangere il gusto della pizza classica.
Veniamo al sodo: pizze e fritti. In menu i classici e super leggeri, crocchè di patate, montanarine, scugnizzi (lembi di impasto fritti, conditi con datterini semi dried e pesto di basilico),frittatina di bucatini, arancino speck e noci, spaghetti aglio e olio fritti, pasta e piselli o alla Nerano), calzoni fritti e al forno.
Si comincia con Marinare e Margherite, dove alle versioni Storiche, seguono ricette più particolari, come la ‘Faccia Gialla’ (dedicata a San Gennaro) con passata di datterino giallo, aglio, origano del Matese, trito di mandorle e olio alla nocciola. Ci sono poi le tradizionali, come la ‘Provola e Pepe scottata, con pomodoro pelato San Marzano, pomodorini datterini scottati, provola di Agerola, pepe, Grana Padano, basilico riccio napoletano e olio evo. A seguire, Le Speciali tra cui la celebre ‘4 Casi Campani’ con caciocavallo podolico, Blu di Bufala, pecorino Carmasciano, fiordilatte di Agerola, pomodorini semi dried, crumble multicereali, basilico riccio napoletano e olio di sedano; ancora la ‘Pistadella’ con fiordilatte di Agerola, mortadella Favola, pesto di pistacchio di Sicilia, olio evo. Molto particolari e golose “Ritorno al passato” legata al ricordo della nonna che all’uscita di scuola gli preparava la sua merenda preferita: sfilatino con parmigiano, patate e prosciutto cotto) e “Cocciaciccia” con Piennolo giallo, salame piccante di suino dei Campi Flegrei, fiordilatte di Agerola, Grana Padano, scaglie di Cacioricotta Cilentano, basilico riccio napoletano, olio extravergine d’oliva.
Le Croccanti cotte alla pala (come la ‘Carrettiera’ con impasto ai friarielli, salsiccia di suino dei Campi Flegrei, provola di Agerola, cremoso al parmigiano e friarielli). Le Fritte e al Forno con doppia cottura, come la ‘Genovese’ con sugo alla genovese, spezzatino sfilacciato, provola di Agerola, Grana Padano, pepe cuvè, basilico riccio napoletano o la ‘Margherinara’ con pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte di Agerola, Grana Padano, Piennolo rosso del Vesuvio, origano del Matese, olio evo fruttato intenso.
Le Rustichella pensate in particolare per il gusto dei clienti della capitale, richiamano appunto la tonda romana “scrocchiarella”, come la “Patanella” con prosciutto cotto arrosto di suino dei Campi Flegrei, patate al forno speziate, Grana Padano, provola di Agerola e basilico riccio napoletano. Non manca qualche omaggio alla tradizione romanesca, come il supplì. A Roma il Pizzaiolo Resident è Giuseppe Tortora.
Questo saper spaziare di Diego, dalla tradizione napoletana, alla pala in forno e infine alla quasi tonda romana con la Rustichella, indica la poliedricità e un altissimo livello di preparazione su impasti, cotture e topping
I Fritti: Sfera di scarole impanata in corn flakes con cuore di acciughe di Cetara Armatore e fiordilatte dei Monti Lattari. Pasta e piselli. Frittatina di pasta e patate. Aglio e olio con panatura di frutta secca. Frittatina classica. Crocchè di patate.
In tutte le pizzerie il range di prezzo va mediamente dai 10,00 ai 14,00 euro.
Una menzione particolare va al menu degustazione (60,00 euro) che propone l’abbinamento al calice con il vino e, in chiusura, un originale spaghetto di mezzanotte.
Margherita. Pomodoro San Marzano,grana padano, fiordilatte di Agerola, basilico riccio napoletano, olio extravergine d’oliva. – Rosato Aglianico Nifo Sarrapochiello.
Carrettiera croccante. Impasto croccante ai friarielli napoletani, crema di friarielli, salsiccia di suino dei Campi Flegrei, provola di Agerola, cremoso al parmigiano e friarielli, peperoncino. – Rosato Aglianico Nifo Sarrapochiello
Fantasia d’autunno. Crema di zucca al peperoncino, funghi chiodini, fiordilatte di Agerola, chips di zucca croccante, prezzemolo tritato. – Falanghina dei Campi Flegrei Martusciello
Magico bosco. Crema di funghi porcini, funghi champignon, funghi chiodini, fior di latte di Agerola, tartufo nero locale, cacioricotta cilentano. – Falanghina dei Campi Flegrei Martusciello
Quattro casi croccante. Crema di pecorino romano, caciocavallo podolico, blù di bufala, fiordilatte di Agerola, crumble di pane multicereali, pomodorini semidry, olio aromatizzato al sedano. – Selezione del sommelier
Piatto della Mezzanotte. Spaghetti con crema d’aglio, olio e peperoncino impanati e fritti con corn-flakes, noci, nocciole, mandorle e pistacchio, (a ricordare un antico piatto napoletano della cucina di recupero, “ ‘o secchio da ‘a munnezza”, ancora preparato magistralmente da Angelina de I Curti a Sant’Anastasia –Na ) – Selezione del sommelier
La birra artigianale è del Birrificio Fravort dei Fratelli Perrella, non mancano altre birre artigianali imbottigliate, campane e non.
La carta dei vini è curata a Napoli dalla sommelier di lungo corso, Eleonora Rescigno: la maggior attenzione va ai vitigni autoctoni campani (miglior carta dei vini 2023 con referenze autoctone per Luciano Pignataro Wine Blog), con percorsi di degustazione al calice abbinati a tranci di pizze diverse (apprezzati in particolare dagli stranieri); non mancano referenze italiane e piccole maison di champagne. I cocktail sono i classici Negroni, Americano Gin Tonic, Bitter e Vermouth campani. Il Fine pasto è a cura di una piccola azienda artigianale irpina con distillati e liquori; non mancano amari importanti. I liquori sono serviti sempre in abbinamento con cioccolato, rosmarino e arancia, perché il fine pasto deve essere una coccola per il cliente. Il piano terra di Bagnoli è destinato a lounge degustazione in particolare con i cocktail, anche analcolici per la promozione del bere responsabile. A Pozzuoli c’è la supervisione di Eleonora che forma il personale con tanta voglia di apprendere. A Roma il sommelier Giangregorio Sanità (manco a dirlo, vesuviano doc) cura una carta per lo più di autoctoni campani, e in omaggio al territorio laziale, Malvasia e Cesanese del Piglio.
A Doha, dove è proibito servire alcolici, le bevande sono a base di succhi di frutta, soda e kombucha. Altra variante, alla quale Vitagliano ha dovuto adattarsi qui, è stata la sostituzione della carne di suino (proibita), con quelle di agnello e di manzo molto apprezzate dai qatarioti. L’ispirazione delle ricette è però tipicamente napoletana e si rifà al suo periodo di apprendistato con la pizzeria Carmnella, dove la mamma di Vincenzo Esposito, preparava “ o’ ruoto o’ Furno”, agnello cotto al forno con cipolle, patate, piselli e rosmarino, con il sugo del quale si condivano i mezzani.
I riconoscimenti in ordine cronologico: “Primo classificato per 50 Top Pizza Italia 2023 e primo classificato per 50 Top Pizza World, 3 spicchi per la Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, Premio Speciale ‘I Maestri dell’Impasto’ nella Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2022, 2a posizione 50 Top Pizza nel 2021, 3 pizze per le Guide de L’Espresso 2020, pizzaiolo dell’anno per Il Mattino 2019, Giovane Pizzaiolo dell’anno per la Guida I Sapori di Repubblica 2018, Top 30 2018 Dissapore”. “Spero ovviamente di continuare questo mio grande percorso di crescita, che parte dalla sfera professionale ma incrocia inevitabilmente quella personale. Perché per me la pizza è vita”, afferma Diego Vitagliano.
Questo risultato è la conseguenza, non solo, di un lungo percorso di ricerca fatto sugli impasti e sulle materie prime, ma, anche di un enorme e appassionato lavoro di squadra, e di scelte imprenditoriali serie e lungimiranti che hanno portato “il pizzaiolo scugnizzo” a schiacciare coraggiosamente l’acceleratore anche negli anni difficili della pandemia, senza mollare mai. Diego è l’incarnazione di un antico detto napoletano “ damme o’ tiempo ca te spertuso, dicette ‘o pappicio a’ noce” ( dammi il tempo che ti buco disse il pappice alla noce).
Per tutti i locali le prenotazioni si effettuano online sul sito www.diegovitagliano.it , segnalando al momento eventuali intolleranze o diversi regimi alimentari.
Le Sedi
Bagnoli – Napoli, Via Nuova Agnano, 1 – 80125 Napoli -Telefono 081. 1858 1919
Lunedì – Domenica – Mattina 12:30 – 15:30, Sera 19:30 – 00:00
Pozzuoli, Via Campi Flegrei, 13 – 80078 Pozzuoli (NA) Telefono 081. 1824 4808
Lunedì – Domenica – Mattina 12:30 – 15:30, Sera 19:30 – 00:00
Roma Via Flaminia, 521 – Telefono 06.99709481
Lunedì – Domenica – Mattina 12:00–15:30, Sera 19:00–00:00 – Chiusura lunedì a pranzo
Doha La Croisette NO – Porto Arabia Tower 30, Doha, Qatar – Telefono 00974.59981010
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