
di Marco Galetti
L’emozione di una treccia.
Il suono oltremodo prolungato del citofono non è un fastidio ma il richiamo del corriere, sempre benvenuto a Nord, soprattutto se il pacco arriva da Sud e contiene generi alimentari di prima necessità&qualità, come questa treccia di latte di bufala appena arrivata e subito impiattata dal sottoscritto, il destinatario del collo; il mittente, un terrone a denominazione di origine controllata e garantita, specie da me protetta e salvaguardata, con queste sorprese muove ghiandole salivari e ricordi.
La splendida treccia di latte di bufala che non si fa dimenticare è del Caseificio Barlotti di Paestum, quando l’ho assaggiata avrà avuto venti ore, o poco più…
… avrà avuto vent’anni, o poco più, escludo portasse calzette rosse, sugli occhi azzurri non ci giurerei ma posso garantire sulle bionde trecce, era solita raccogliere i suoi splendidi capelli tanto da meritarsi il soprannome di treccine bionde, dovesse riconoscersi nella bella foto a tinte arancio, la prescrizione per il reato di ricordi tardo adolescenziali in luogo pubblico dovrebbe pormi al riparo da querele, il rischio vale la candela quella della foto qui sotto
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