Salerno, pizzeria Criscemunno
Criscemunno è una nuova pizzeria dall’anima napoletana che ha aperto a Salerno poco meno di un anno fa. In un certo senso si è trattato di una sorta di doppia sfida: da un lato perché, nonostante i pochi chilometri che separano le due città, a Salerno non c’è una vera tradizione pizzaiola e sicuramente la tipologia più diffusa non è quella napoletana.
Dall’altro, perché i fratelli Paolo e Francesco Lettieri, con il socio Errico Lardieri, hanno scelto una location che tradizionalmente sta nel cuore dei salernitani: un ex ristorante del centro storico situato proprio di fianco al Duomo di San Matteo. Un posto di grande suggestione, che è stato ristrutturato con molta cura e con una terrazza verandata spettacolare che affaccia sulla piazzetta antistante la Cattedrale.
Ambiente molto moderno, con richiami architettonici alla antica struttura (nel ‘600 era addirittura un convento), tavolini in marmo si alternano a quelli con inserti di maioliche vietresi, un grande forno a legna di fattura napoletana. Tovagliette e tovaglioli di carta, con logo e menu che sottolineano una certa cura anche nella comunicazione.
La pizza di Paolo Lettieri si muove lungo due binari ben definiti: portare la tipicità della pizza napoletana a Salerno, con tutti gli annessi e connessi che questo comporta, dall’impasto ai fritti. E, allo stesso tempo, lavorare – grazie ad un’attenta e curiosa ricerca tra i prodotti del territorio – con ingredienti che abbiano tutti un nome e cognome. Ecco allora che la carta delle pizze diventa in realtà una sorta di mappa di tesori gastronomici, prevalentemente campani (anche se non mancano incursioni siciliane e lucane, come degli ottimi sott’olii del materano o il peperone crusco di MAB): si va dalle papaccelle del Vesuvio ai pomodorini del piennolo e di Corbara; dal prosciutto crudo e cotto irpino, di Venticano, al provolone del monaco di Vico Equense; dalla soppressata di Gioi Cilento al blu di bufala della piana del Sele.
Davvero non si finisce mai di stupirsi per quante combinazioni è possibile realizzare su un disco di pasta, grazie alle decine e decine di veri e propri giacimenti del gusto dei quali disponiamo qui al Sud.
Infine, anche qualche etichetta di vino e di birre artigianali, sempre di territorio, a completare l’offerta.
Il menu presenta circa una ventina di pizze, che vanno dalle classiche, intramontabili, come margherita e marinara, fino a quelle più creative, come la “Cucurbita” sia in versione irpina (con un capocollo di Venticano davvero ottimo) oppure in versione Costiera, con i fiori di zucca e alici di Cetara: entrambe con una base di fior dilatte, provola e ricotta. Molto buona anche la “Pisciottana”, con alici di menaica del Cilento e pomodorini gialli; i sapori sono tutti distinguibili e ben bilanciati. Perfetta per chi ama le ‘rosse’tradizionali quella con le melanzane a funghetto; di carattere la pizza’aprilatica’ con i broccoli di Paternopoli, presidio Slow Food.
La base è sottile, morbide e scioglievole, come scuola napoletana insegna, e il cornicione della giusta misura: ben lievitato e non eccessivamente grande, si lascia mangiare con gusto. Nel complesso, una pizza di grande levità, lievitata perfettamente e cotta senza bruciature fastidiose; e, nota di merito, che ha retto benissimo alla prova del pericolo sete notturna.
Anche i fritti si distinguono per croccantezza della panatura e leggerezza complessiva; particolare non da poco: la carta paglia sulla quale era servita è rimasta completamente asciutta. Tuttavia, palle di riso e frittatine sono risultate un po’ troppo pasticciate, forse per eccesso di besciamella.
Infine, una nota sul servizio. Ancora una volta, vi sembrerà di essere a Napoli: una squadra numerosa di scugnizzi, svelti, attenti e veloci. Si muovono con destrezza tra la veranda e le sale con divisione certosina del lavoro, battuta sempre pronta, motivati e informati su quello che servono. E, cosa che più conta, la velocità qui non implica fretta: avrete tutto il tempo per godervi pizza e panorama. E, volendo, anche di chiudere in dolcezza con i semifreddi della gelateria artigianale La Torretta di Cava dei Tirreni – giusto per restare in zona, fino alla fine.
CRESCIMUNNO
Via Romualdo II Guarna, 15 (di fianco alla Cattedrale)
Tel. 089.2966164
Aperti tutti i giorni, solo la sera
www.criscemunno.it
Un commento
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eccomi! devo venire prima che le “luci” offuschino tutti i locali!